Espandi menu
cerca
Permette? Alberto Sordi

Regia di Luca Manfredi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Furetto60

Furetto60

Iscritto dal 15 dicembre 2016 Vai al suo profilo
  • Seguaci 45
  • Post -
  • Recensioni 2007
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Permette? Alberto Sordi

di Furetto60
5 stelle

Film biografico sul mitico Alberto Sordi. Non del tutto convincente

"Permette? Alberto Sordi”, racconta i vent’anni di gavetta, cui fu costretto Sordi, per sfondare, anni per lui decisivi, che servirono all’attore per diventare un grande artista, versatile e famoso a livello internazionale. Comincia come usciere di un albergo, in cui era ospitato De Sica, che è stalkerato dal nostro, che gli chiede ripetutamente di provinarlo, al punto che il regista fa di tutto per evitarlo, fino a quando, per questa ragione e per i ripetuti ritardi, è licenziato.Tuttavia la sua passione per lo spettacolo è cosi forte, che non demorde, cosi parte per Milano per frequentare i corsi dell’Accademia di Recitazione dei Filodrammatici. Anche qui non va bene, è espulso e umiliato, a causa della sua dizione romanesca. Nonostante le avversità, il mitico Albertone, non si arrende e dopo tanto penare, rimedia una piccola parte nel film Scipione l’Africano, dove interpreta un semplice soldato romano, arriva a dividere la paga per dire una battuta, ma è cacciato in malo modo dal regista, s’impegola perfino in una discussione animata con  un critico cinematografico, che lo irride “per il suo faccione. Comunque tutte le batoste che prende non lo scoraggiano, persegue indomito il suo obiettivo  e finalmente  nel 1937, Alberto Sordi vince il concorso Metro-Goldwyn-Mayer per doppiare la voce di Oliver Hardy, questa esperienza è fondamentale , perché gli apre le porte del Varietà e poi della Radio, dove si fa conoscere, con l’esilarante personaggio  di Mario Pio. Sono anni intensi per Sordi, anche dal punto di vista delle amicizie. Dopo aver conosciuto il giovane regista Federico Fellini, che comincia a frequentare regolarmente, entra a far parte del cast del film “Lo Sceicco Bianco”. Dal punto di vista della vita privata, fa scintille con Andreina Pagnani, attrice e doppiatrice, relazione complicata, per via delle differenze di età, ma anche per le resistenze della madre di Alberto, che non sembrava approvare la storia tra suo figlio e la Pagnani. “Non durerà”, sentenzia in un dialogo intenso con il figlio in cucina, ma ciononostante tra alti e bassi il loro rapporto dura ben ben nove anni, Il tutto mentre Albertone, forte della sua tenacia, segue la strada dorata del cinema e della tv italiana, grazie al trionfo riscosso con il film “Un americano a Roma” e il successo con i “Vitelloni”. Ed è proprio dedicato al capolavoro del 1953 la chiosa del film, con Alberto Sordi e Fellini nell’ingresso del cinema, dove  si proietta la prima,in trepidante attesa, circa l’accoglienza della critica e del pubblico in sala. A preoccuparli la famosa scena della pernacchia, ed  eventuali recensioni negative sui giornali specializzati, Sordi e Fellini spiano il pubblico in sala e tirano un sospiro di sollievo quando lo sentono scompisciarsi dalle risate. I Vitelloni diventò anche il primo film di Fellini a essere distribuito all’estero. La morte della madre fu un duro colpo per l’attore che era legato a lei da un amore molto morboso, volle rimanere da solo con la sua salma, per oltre un giorno, prima di convincersi a farla portare via dagli impresari delle pompe funebri "Permette? Alberto Sordi"è il film che Luca Manfredi ha realizzato in onore del grande attore romano Il protagonista è Edoardo Pesce, nei panni di Sordi, mentre il cast è composto di Pia Lanciotti, interprete di Andreina Pagnani, Martina Galletta nel ruolo di Giulietta Masina, e Alberto Paradossi in quello di Federico Fellini. Al loro fianco troviamo inoltre Francesco Foti, che presta il volto a Vittorio De Sica, mentre Lillo Petrolo è Aldo Fabrizi. Leggo pareri contrastanti sull’opera, ci sono molti detrattori e altrettanti  estimatori. Personalmente appartengo ai primi. Pur costatando un intento intellettualmente onesto e nobile del regista, nel voler rendere omaggio a uno dei più grandi attori cinematografici del ventesimo secolo, si resta molto perplessi di fronte ad una galleria di personaggi, che sembrano le caricature dei loro originali e, lo stesso Edoardo Pesce, anche se ce la mette tutta, non riesce a riportare sullo schermo il mitico Albertone, ma a onor del vero l’impresa era veramente troppo ardua.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati