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Mosul

Regia di Matthew Michael Carnahan vedi scheda film

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La recensione su Mosul

di mariogri
10 stelle

Tempo fa, leggendo una recensione di ''Mosul'' in rete, riflettei sul commento del giornalista il quale ammise che, per una volta, finalmente, Netflix (la piu' importante piattaforma al mondo ''on demand'') aveva proposto un film vero, da vedere e rivedere con interesse. In effetti, non darei eccessiva responsabilita' a Netflix se la maggior parte dei films trasmessi sono banali, inutili e, sovente, persino sciocchi. Gran parte della platea di visitatori ed abbonati si accontenta di rappresentazioni superficiali, privi di consistenti contenuti, da vedere e poi gettare nel cestino. Cosi' va' il mondo: il grande fenomenologo Martin Heidegger nel suo saggio ''Essere e Tempo,, descriveva l' essere umano privo di autenticita', soggetto alla ''dittatura'' della chiacchiera, della curiosita' morbosa e priva di alcuna approfondita indagine che genera equivoco (oggi diremmo dei ''socials''). Ed e' proprio cosi': pensate che ''Essere e Tempo,, venne pubblicato nel lontano 1927, eppure le argomentazioni dibattute nel libro sono attualissime.

Tornando a ''Mosul'' possiamo solo grazie al cielo (o a chi) accertare che esiste ancora un pubblico di appassionati di programmi colti e ricchi di condivisibili interessi, il quale non si accontenta della ''chiacchiera'' da bar o di inguardabili ''talk-shows'' televisivi ma, giustamente, chiede e pretende di assistere alla visione di decenti e qualificate rappresentazioni.

Tra queste, di sicuro, poniamo ''Mosul'', un film di guerra sulla battaglia avvenuta tra il 2016 e il 2017 per rivendicare la citta' irachena di Mosul dallo Stato Islamico dell' Iraq. La pellicola realizzata con attori iracheni e musulmani tratta di fatti storici realmente accaduti e rappresentati con un realismo davvero eccezionale; i protagonisti sono una squadra di ex poliziotti super addestrati (la S.W.A.T.), impiegati soprattutto contro l' I.S. in operazioni ad alto rischio: essi erano temutissimi, tanto che, se catturati, dovevano essere passati subito per le armi. Bravissimo lo statunitense del Michigan,  Matthew Michael Carnahan, regista del film: egli ha lavorato sia come regista che come sceneggiatore in numerosi suoi lavori, e ''Mossul'' e' stato presentato in anteprima alla 76esima Mostra internazionale di Venezia nel 2019. ''Grintoso, potente, e onesto'', come sottolineato da ''Film Inquiry'', la pellicola merita di essere vissuta, discussa e ricordata. Le vicende intersecanti dei vari gruppi etnici iracheni convolti nella operazione, tra le quali varie tribu' sunnite, milizie sciite, combattenti cristiani e curdi, sono testimonianza di un ritratto stimolante, inesplorato e drammatico che pone l' accento su di un avvincente racconto della vita durante una ''guerra totale''.

''Mosul'' non ha vinto alcun premio, ne' ci risulta che abbia conseguito un qualche importante riconoscimento: meglio cosi', le opere davvero importanti come questa non possono essere apprezzate da una umanita' scomposta e privata di umana sensibilita'; stesso ragionamento vale anche per le varie commissioni preposte all' assegnazione dei premi. Dunque, anche se in minoranza, godiamoci questo capolavoro e ci dispiace (ma neanche tanto) per gli altri, la maggioranza, per appunto.

Titolo: ''Mosul'', genere: guerra-storico; regia di Matthew Michael Carnahan, con  Suhail Dabbach, Addam Bessa, Is'haq Elias; produzione: U.S.A.; distribuzione: Netflix; durata: 90 minuti; giudizio: eccellente; voto: 10.

Recensore: Mario Grippo / Milano, recensione del 4 gennaio 2021.

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