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Le donne facili

Regia di Claude Chabrol vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le donne facili

di giansnow89
7 stelle

Un toccante quadro d'autore sulla fragilità femminile. Quattro donne, alcune sognatrici, altre più sfrontate, ma tutte unite dalla medesima utopica aspirazione ad un destino migliore. Un'analisi superficiale metterebbe in evidenza che in più parti della pellicola la donna è vista come oggetto. Primissima sequenza del film: un uomo fuori da un locale di striptease cerca di attirare clienti promettendo «I più bei nudi di Parigi». Poco dopo, due delle protagoniste vengono abbordate da due avventurieri, e dopo qualche renitenza iniziale, ci stanno. Ancora, in un locale notturno, abbiamo lo spettacolo di una gran bella donna, scollatissima, - annunciata come la Scardinatrice di matrimoni - che tenta di sedurre gli avventori maschi. Poi Jane, la più spregiudicata delle due ragazze abbordate e tra l'altro già fidanzata, si trattiene a casa di uno dei due uomini e acconsente a farsi toccare, e non solo. Insomma, fosse una pellicola nel 2018, la falce della critica calerebbe unanime e insaziabile: opera sconvenientemente sessista. E' piuttosto paradossale che in epoche passate che nell'immaginario collettivo passano per puritane, ci fosse assai più libertà espressiva (oltreché varietà di argomenti) rispetto all'oggi. Chabrol solo allora si poteva servire di una visione mercificata della donna per mostrare in filigrana altri aspetti, quelli chiaramente più pregnanti. Le quattro donne, che lavorano in uno squallido negozio di articoli elettrici, appaiono costantemente indifese di fronte alla realtà. Sono attratte dall'uomo, meglio se di un ceto sociale superiore al loro. La differenza di classe è spesso motivo di imbarazzo. Se la donna disegnata da Chabrol vende il proprio corpo al primo venuto, non lo fa per lussuria, non per egoismo, e forse nemmeno per necessità: esagero se dico che posseggono l'ingenuità di Biancaneve quando incontra per la prima volta il principe azzurro? Non credo. Purtroppo qui non esiste happy end: la riservata Jacqueline, la più idealista delle quattro giovani, crede di aver incontrato l'amore della sua vita, un tipo simpatico, aitante, con una bella motocicletta. L'uomo è invece un maniaco sessuale che la uccide e se ne va. 

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