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Tolo Tolo

Regia di Checco Zalone vedi scheda film

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La recensione su Tolo Tolo

di Browning
1 stelle

Una perniciosa malattia dagli effetti devastanti prima o poi colpisce quasi tutti i comici. È la cosiddetta sindrome "Non-riesco-più-a-far-ridere-bisogna-che-diventi-un-autore-serio-e-socialmente-impegnato". Gli esempi sono purtroppo numerosi. Il Benigni scoppiettante di Berlinguer ti voglio bene trasformato nel simil-Sturmtruppen di La vita è bella, l'irresistibile Troisi di Ricomincio da tre trasfigurato nel pallosissimo postino di Neruda. Le donne non sono immuni: la bella del paese della banda di Putignani (Litizzetto)  ridotta alla triste militante del cenacolo di Fazio, la bruttina eternamente (s)fidanzata Geppi Cucciari adesso si fa il viaggio di essere (a) una gnocca, (b) un'intellettuale (e non è attrezzata per nessuna delle due cose). Né si salva il cinema vero (internazionale). Il Woody di Prendi i soldi e scappa e del Dittatore dello stato libero di Bananas ridotto a fare ogni anno un compitino per i critici europei più cheap (in America non se lo fuma più nessuno da anni). Persino (il Signore mi perdoni il confronto) Charlie Chaplin è finito a fare La contessa di Hong Kong. Speravamo che il più brillante, tamarro, divertente, politicamente scorretto, volgare, inviso ai "critici seri", intelligente attore e cabarettista comico emerso in Italia negli ultimi 20 anni fosse miracolosamente immune. Per la verità qualche segnale di allarme c'era stato. Dalle vette iniziali (i geniali sketch di Zelig e Cado dalle nubi) ai due film successivi, inferiori ma ancora divertenti, a Quo vado?, ancora brillante ma storpiato dal finale ruffiano. Invece eccolo distrutto dalla sindrome. Un film che strappa una singola risata in 90 minuti (i bambini neri che ridono di Checco sotto la doccia) e lascia 89 minuti di noia, messaggi pretenziosi e ingenui. Un velo pietoso sulla scadentissima regia, per la prima volta curata personalmente dall'ex-comico. Checco, il medico consiglia, per avere qualche possibilità di guarigione: molla Virzì, recupera Nunziante e torna alle origini.


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