Regia di Ginevra Elkann vedi scheda film
Tre bambini, una sorella e due fratelli, vengono mandati da Parigi a Roma, dalla madre al padre ed ex-marito; trascorreranno con lui le feste di fine anno. L'uomo è uno sceneggiatore ed è nel bel mezzo di una importante e gravosa questione di lavoro.
L'esordio registico che non ti aspetti: non male, il primo film dietro la macchina da presa per Ginevra Elkann, figlia di Alain Elkann e Margherita Agnelli, a sua volta figlia del noto Gianni. Magari è il ritratto di una famiglia allargata (nella vana speranza di essere ristretta) dal punto di vista di una bambina, la piccola Alma; un lavoro che associa la malinconia del ricordo, la nostalgia del passato prossimo a una prospettiva infantile densa di facili illusioni e grandi sogni, creando un mix suggestivo e in definitiva ben funzionante. Di questa pellicola soprattutto va apprezzata la chiara volontà di distaccarsi dai sentimenti facili, dal ricatto emotivo tipico dei film di questo tipo e di questi contenuti; fanno buon gioco in tal senso l'uso parsimonioso delle musiche (Riccardo Sinigallia, firma tutt'altro che scontata per il cinema) e la curata fotografia di Vladan Radovic. Nel cast spiccano, per i nomi e per la prestazione, Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher, con un ruolo laterale riservato a Florinda Bolkan; la sceneggiatura reca le firme della regista e di Chiara Barzini. 6,5/10.
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