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Star Wars: L'ascesa di Skywalker

Regia di J.J. Abrams vedi scheda film

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Souther78

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La recensione su Star Wars: L'ascesa di Skywalker

di Souther78
2 stelle

Non è un film, ma un carrozzone ideato ad hoc per creare e alimentare dipendenza, trasformando gli spettatori in consumatori, non solo di film, ma anche di merchandising e paccottiglia. Non merita nemmeno la definizione di "film", dovrebbe essere declassato e definito per ciò che è: SPECULAZIONE PURA. I contenuti sono risibili e vergognosi.

Iniziamo con il dire che questo viene definito "film" ma è speculazione pura. Proseguiamo prendendo atto che venga collocato entro la saga di Star Wars, ma di quella saga non ha niente, se non personaggi e nome. Concludiamo rilevando che viene spacciato come "conclusione", ma già dalla pubblicità si legge "forse". E il buonsenso ci induce a escludere che la Disney abbia acquistato a suon di miliardi i diritti sulla saga, per poi concluderla dopo aver spremuto gli spettatori "soltanto" per 4 anni (e pur avendoli "costretti" da bravi schiavi di pseudo-film seriali a recarsi con cadenza annuale a rimpinguare le casse della produzione, per un totale di ben 6 volte in soli 4 anni).

 

Da dove si può iniziare a disquisire di quest'"opera"? Difficile dirlo... come è difficile sparare sulla Croce Rossa. Ma proviamoci...

 

Trama? NON PERVENUTA. Esiste un filo comune nei tre polpettoni sfornati dalla Disney? Mah... sembrano a metà tra remake e parodie (di se stessi e della saga originale). In quest'ultimo (ultimo, fino al prossimo, beninteso) episodio, poi, potrete "ammirare" lo stupro totale del buonsenso degli spettatori (che comunque, come vedremo qui di seguito, sono consumatori e non spettatori). Come ormai di consueto, jedi dotati di ogni potere che possa immaginarsi... pure da morti... però ovviamente sempre e soltanto per le esigenze di copione. Così un jedi morto può spostare astronavi, ma non combattere il cattivo. O un jedi può resuscitarne un altro o curare le ferite... Del resto se Leia volava come Superman (nello spazio)... perchè sprecarsi a rendere il carrozzone meno ridicolo e cercare di dare un minimo di coerenza al tutto? In fondo gli spettatori/consumatori sono solo dei decerebrati da derubare, no? Metà delle battute del film si possono prevedere, compresa quella finale. Lo sviluppo degli eventi, un po' per ovvietà totale, un po' per imitazione di quelli precedenti, è al 90% prevedibile.

Come si potrebbe riassumere il tutto? Sparatorie, sparatorie, buoni sentimenti, sparatorie, buoni sentimenti, sparatorie, conversioni, sparatorie, il bene trionfa, qualcuno muore. Fine. Accidenti, chissà che notti insonni gli sceneggiatori, per scrivere cotanto capolavoro dell'imprevisto cinematografico.

 

Regia? Effettivamente il regista merita un plauso, perchè mettere insieme tante assurdità, ridicolaggini, stupidaggini, pseudo-battute che non farebbero ridere nemmeno un 12enne, clichè, imitazioni, e poi guardare il risultato e chiamarlo "film" merita un premio per la fantasia. O per la malafede. Lasciamo perdere gli altri film, e limitiamoci a questo: scene montate a caso che per il 50% potrebbero essere separate e rimontate in altre combinazioni, senza che il contenuto cambi di una virgola. Gli eventi si succedono in una persistente e pallida imitazione de "Il ritorno dello Jedi", con l'unico pregio della fotografia in alcuni casi. Ma, per il resto, davvero si stenta a credere che sia stato un adulto a girare tutto ciò e considerarlo adatto alla proiezione.

 

Recitazione? Beh, gli attori sono sempre gli stessi, quindi inespressivi, fuori ruolo, privi di carattere, ridicoli, spesso impacciati e comunque privi di carattere e di distintività. La protagonista è di un anonimo raro a trovarsi in un attore hollywoodiano. Se l'incontrassi per strada difficilmente la riconoscerei. Il "cattivo" continua a far ridere sia come cattivo che come buono. Continua a rivelarsi uno degli attori più inespressivi della storia del cinema, con quel suo muso da eterno bamboccione viziato e capriccioso. Non fa paura, non emoziona, non fa niente... salvo chiedere come ci sia finito in quel ruolo e per mano di chi. Il cast originale, sempre più relegato sullo sfondo, a ruoli risibili e marginali o sacrificali... una pure riesumata digitalmente (o con il tagliato dei precedenti due capitoli). Comunque va detto che gli attori sono perfettamente in linea con il resto: squallore totale.

 

Morale dell'opera? Vendere, vendere vendere. Fantastica l'inserzione ad hoc di nuovi personaggi digitali buttati lì a caso puramente per produrre merchandising (vd robottino monoruota, con tanto di bicchieroni che lo riproducono già in vendita nei cinema). Se Star Wars aveva una profonda dimensione morale e interiore, qui nemmeno si fa il tentativo. Tutto è superficiale come il pubblico che lo acclama: bene contro male, vince 1-0. Tutti felici. Clap clap.

 

E' un'operazione commerciale che stupra la serie originale, l'intelligenza degli spettatori (ovviamente non di quelli che, non avendone, lo acclamano e non vedono cosa c'è davanti e dietro), il legame affettivo con la serie di cui ha comprato il nome, per poi rivenderlo un tanto al kg e il cinema nella sua essenza.

Diciamo che si potrebbe usare come test di intelligenza, o, per meglio dire, di emancipazione intellettuale: se lo considerate un film siete così asserviti al marketing e al sistema da non cogliere nemmeno gli elementari. Se, al contrario, comprendete che cosa è e come e perchè esistono queste cose al cinema (grazie al fatto che ci sono persone che le avallano), così come nel resto delle nostre società che arrancano dietro a falsi idoli, allora la vostra libertà e indipendenza di pensiero non è ancora morta. 

 

Il fatto che esistano persone che apprezzino questo genere di prodotti e non colgano ciò che sta dietro dimostra soltanto che il film Idiocracy non era un film comico, ma una predizione che si sta avverando sempre più velocemente.

 

Conclusione: spettacolo da boicottare, per motivi etici, morali, culturali, intellettuali, di amor proprio e per la settima arte.  

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