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Panama Papers

Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film

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La recensione su Panama Papers

di marcopolo30
4 stelle

Steven Soderbergh poggia il suo sguardo sul mondo della grande finanza e sul marciume che va qua e la affiorando negli ultimi anni. Lo fa sfortunatamente ricorrendo all'escamotage di una coppia di narratori che finisce col rendere il film logorroico e poco coinvolgente.

Difficile immaginare che Steven Soderbergh passerà alla storia come uno dei grandissimi cineasti di sempre. È altresì quasi certo che vi passerà invece come uno dei più prolifici. Basti pensare che dall'esordio del 1989 con "Sesso, bugie e videotape" ad oggi ha diretto 32 lungometraggi in altrettanti anni, una media impensabile nella Hollywood odierna e che solo lui e Woody Allen credo riescono a mantenere. Non solo: lavora tantissimo ed è anche capace di spostare continuamente la sua attenzione fra i più svariati generi cinetografici. Merito non da poco quest'ultimo. In questo "Panama Papers" poggia il suo sguardo sul marciume nascosto (neanche tanto nascosto, ormai) del mondo della grande finanza, guidandoci all'interno di un plot non molto dissimile da quello del pluridecorato "La grande scommessa" di Adam McKay. Due le differenze di fondo tra le due opere. La prima sta nel registro scelto dai due autori: indubbiamente drammatico per McKay, quasi commedia o quanto meno altamente grottesco per Soderbergh. La seconda sta nella facilità/difficoltà con cui sono stati spiegati marchingegni che per propria natura esattamente di immediata comprensione non sono: "Panama Papers" riesce in questo a fare forse maggior chiarezza rispetto a "La grande scommessa", ma ottiene tale risultato ad un prezzo altissimo, quello dell'eccessiva logorrea. L'escamotage di far in pratica raccontare il film all'ottimo duo Gary Oldman – Antonio Banderas anziché mostrare la medesima storia con le immagini sarà certamente un'idea originale e financo simpatica, non lo metto in dubbio, ma zavorra a mio modo di vedere un film che avrebbe potuto ambire a qualcosina di più. Dovendo sintetizzare il mio giudizio lo archivierei come 'poco coinvolgente'.

 

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