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Panama Papers

Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film

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La recensione su Panama Papers

di gerkota
6 stelle

USCITO SOLO NEI CINEMA DEGLI STATI UNITI

VISTO SU NETFLIX NEL DICEMBRE 2022

 

“Il problema è che, nella maggior parte dei giochi, perché qualcuno vinca qualcun altro deve perdere”. Vale anche nel grande gioco della vita in cui a fare la differenza è non solo la quantità di denaro che una persona possiede ma, soprattutto, quante regole del gioco è pronta a infrangere per conservarla o farla aumentare sempre di più. È il succo della storia - ispirata a fatti realmente accaduti – raccontata in questa pellicola di Steven Soderbergh (premio Oscar 2001 per il bellissimo Traffic), scritta da Scott Z. Burns (alla quarta sceneggiatura per S.S.) che si è ispirato al libro (intitolato Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite) del giornalista e analista di mercato finanziario Jake Bernstein, sullo 'scandalo Panama Papers'.

 

scena

Panama Papers (2019): scena

 

Scoppiato nel 2016, il raggiro andato in scena nella repubblica dell’America Centrale vide la pubblicazione di oltre undici milioni di documenti creati e prelevati dall’ex studio legale offshore panamense e fornitore di servizi aziendali, Mossack Fonseca, su oltre duecentomila società ‘fuorisede’, alcune delle quali sarebbero “state utilizzate per scopi illegali, inclusa la frode, l’evasione fiscale" e l’elusione delle "sanzioni internazionali” (fonte Wikipedia.it). L’opera di Soderbergh tenta di ricostruire, in un misto di commedia un po’ grottesca, biopic e finzione documentaristica, il caso dei Panama Papers e parte dal racconto della vicenda personale di un'anziana che perde il marito in un incidente nautico imprevedibile e scopre che la compagnia di navigazione non è coperta da assicurazione perché la società che avrebbe dovuto garantire per le spese derivanti da eventuali disgrazie è solo il paravento per attività illecite e in particolare per il riciclaggio di denaro. Il tutto supervisionato dallo spregiudicato e spavaldo studio capeggiato dai due avvocati Jürgen Mossack (figlio di un ufficiale nazista, cfr. Wikipedia) e Ramón Fonseca.

 

Gary Oldman, Antonio Banderas

Panama Papers (2019): Gary Oldman, Antonio Banderas

 

Il film sceglie di puntare su un tono canzonatorio e un po’ grottesco in particolare attraverso la narrazione fatta proprio dai due main villain – i furfanti principali. Con i loro abiti eleganti i due faccendieri si rivolgono direttamente allo spettatore e narrano le proprie malefatte nel tentativo di farle passare semplicemente per uno spudorato ‘così fan tutti’ che regola una cospicua parte dell’economia statunitense e mondiale. Il problema è che il tentativo di buttarla sul sarcasmo funziona solo a sprazzi e, nel complesso, rende caotico e sempliciotto il racconto dei fatti. Si può parlare di un eccesso contrario a quello delle pellicole che scivolano sul prendersi troppo sul serio. Qui gli avvenimenti presi in esame sono accaduti per davvero e chi guarda si aspetta che, a un certo punto, anche il film la smetta di gigioneggiare.

 

Meryl Streep, Sharon Stone

Panama Papers (2019): Meryl Streep, Sharon Stone

 

IL CAST:

Gary Oldman (fra i protagonisti di Confini e dipendenze, 2021, commentato di recente) è Jürgen Mossack, uno dei due legali farabutti succitati. La parte è decisamente penalizzante per un attore con le sue potenzialità, che solo in pochi momenti della pellicola ha la possibilità di attingere un minimo dal proprio repertorio.

Antonio Banderas (lo vedremo a breve nel cast di Indiana Jones e la Ruota del Destino, 2023, nuovo capitolo dell'amata saga) veste i panni dell’altro avvocato, Ramón Fonseca. Per lo spagnolo di Malaga valgono le considerazioni fatte sul collega londinese, con la differenza che, a mio parere, Banderas ha fiches meno pesanti da puntare sul tavolo della recitazione e quindi risulta ancor più fuori ruolo.

Meryl Streep (ammirata qualche anno fa anche in The Post, 2017) - una garanzia come sempre - interpreta la bellezza di tre personaggi, anche se il ‘se stessa’ del finale è giusto un cammeo. La tre volte premio Oscar (con il record di ventuno nomination) è la protagonista della storia, Ellen Martin, in una prima fase sopraffatta, oltre che dal lutto, anche dalla presa di coscienza dell’impossibilità di essere risarcita e di potersi, quindi, consolare con una nuova esistenza oltre il dolore. L’interprete del New Jersey si sintonizza col timbro generale dell’opera, in un misto di drammaticità e canzonatura. Al punto di darsi disponibile anche per un secondo personaggio quasi irriconoscibile – grazie a un maquillage pesante – ma determinante nella soluzione dell’intrigo.

Jeffrey Wright (visto di recente nel drammatico ma zoppicante All Day and a Night, 2020) è Malchus Irvin Boncamper, lestofante prestanome della compagnia assicurativa fuorilegge e mistificatore anche nella vita privata. Una piccola parte per il bravo e simpatico attore di Washington che resta un po’ penalizzato.

 

Jeffrey Wright, Meryl Streep

Panama Papers (2019): Jeffrey Wright, Meryl Streep

 

Citazione doverosa per il vero e proprio ‘trafiletto’ di Sharon Stone, agente immobiliare bonazza un po’ stagionata al servizio dei miliardari; per la breve partecipazione dell’instancabile James Cromwell che incarna Joe Martin, sfortunato marito di Ellen; per il contributo incisivo di Nonso Anozie che personifica il milionario Charles, senza scrupoli anche nel corrompere moglie e figlia pur di continuare a fare i propri comodi.

 

Gary Oldman, Antonio Banderas

Panama Papers (2019): Gary Oldman, Antonio Banderas

 

Questo ventottesimo lungometraggio di Soderbergh ha comunque il merito di metterci a parte con coraggio e originalità, di una faccenda scottante, di cui forse non si è parlato abbastanza, vista la certezza che le pratiche illegali che la identificano siano tutt’oggi assai in voga in tutto il pianeta.

Voto: 6,7

Rivedibilità: 4/10

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