Carlo è un impiegato trentenne e fallito sia sul piano sentimentale che su quello del lavoro. Piantato dalla ragazza e licenziato per la sua spiccata propensione a combinare guai, viene invitato a Venezia da un amico che lavora come portiere d'hotel. Ospitato in casa sua, si innamora nientemeno che della figlia undicenne di costui. Per di più, accade che la fanciulla si prenda una cotta per lui...Marco Risi nel suo periodo "Calà", iniziato con l'esordio del 1982, Vado a vivere da solo. L'idea non è malvagia, ma ci sarebbe voluta ben altra sensibilità per giocarla con la leggerezza dovuta. Il miglior Marco Risi è evidentemente ancora lontano.
Siamo negli anni 1985. Viene descritto con delicatezza anche se con ironica amarezza un amore che oggi sarebbe considerato scabroso e colpevolizzante. Brava l'interpretazione dei protagonisti con un ruolo non stereotipato di Calà e una brava Gravina
Carino, divertente come un film con Calà può essere, tratta con delicatezza un argomento scabroso, nel 1985 si poteva ancora fare senza le urla del politically correct. La scenografia veneziana conta moltissimo, voto 6, ma se fosse stato girato a Milano non darei la sufficienza.
Una schifezza come tutti i film di Cala a cui va riconosciuto il grande il merito di essere riuscito a non lavorare neppure 5 minuti in vita sua.
Trama con uno sfondo sottinteso di amore platonico transgenerazionale certamente non proponibile al pubblico politicamente corretto di oggi che combatte peraltro su altri fronti altrettanto discutibili
Un Calà fanciullesco e bambinone lontano dai suoi stereotipi originali in una storia leggera e fresca che vede una bravissima Vanessa Gravina all epoca bambina
Marco Risi dirige un film meno banale di quanto possa sembrare, raccontando l'impossibile storia d'amore tra un trentenne bambinone ed una ragazzina di quasi dodici anni ma con la testa e le idee più mature della sua età (una brava Vanessa Gravina al suo esordio). Lontano anni luce da pruderie alla Lolita, il film riesce con una certa leggerezza a raccontare una passione ovviamente… leggi tutto
Trovatemi voi un altro film (non drammatico) che nel 1985 affrontava un tema del genere con cotanta leggiadria, dolcezza e autoironia!
Marco Risi e il suo fido Gerry Calà, aiutati dalla penna di Massimo Franciosa che 5 anni prima aveva scritto con Risi padre la gemma dimenticata “Sono fotogenico”, dettero vita ad una commedia d’amore semplicemente fantastica. Fantastica… leggi tutto
Che senso ha un prodotto del genere? Come commedia sentimentale non ha alcun fondamento: l'amore - fortunatamente solamente platonico, anche se fin troppo esplicitato - fra un trentenne ed una bambina è un argomento di scarso interesse e decisamente pericoloso, anche se forse negli anni '80 si era ancora piuttosto ingenui a riguardo; come riflessione sulle età della vita fa acqua… leggi tutto
Film assurdo in cui è difficile comprendere dove sia la commedia o cosa dovrebbe divertire.
Forse Silvia, una donna che stufa della routine con il compagno Carlo, gli propone un ménage à trois per ravvivare il rapporto? Iniziativa che poi fallisce, perché lui non se la sente di andare fino in fondo e allora parte per Venezia, dove si innamora di Giulia, la figlia…
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Commenti (6) vedi tutti
Siamo negli anni 1985. Viene descritto con delicatezza anche se con ironica amarezza un amore che oggi sarebbe considerato scabroso e colpevolizzante. Brava l'interpretazione dei protagonisti con un ruolo non stereotipato di Calà e una brava Gravina
commento di massimo45Carino, divertente come un film con Calà può essere, tratta con delicatezza un argomento scabroso, nel 1985 si poteva ancora fare senza le urla del politically correct. La scenografia veneziana conta moltissimo, voto 6, ma se fosse stato girato a Milano non darei la sufficienza.
commento di ezzo24Una schifezza come tutti i film di Cala a cui va riconosciuto il grande il merito di essere riuscito a non lavorare neppure 5 minuti in vita sua. Trama con uno sfondo sottinteso di amore platonico transgenerazionale certamente non proponibile al pubblico politicamente corretto di oggi che combatte peraltro su altri fronti altrettanto discutibili
commento di MARPESSATO61Un Calà fanciullesco e bambinone lontano dai suoi stereotipi originali in una storia leggera e fresca che vede una bravissima Vanessa Gravina all epoca bambina
commento di 90000Discreto.
leggi la recensione completa di Carlo Cerutifilm discreto con alcuni dialoghi interessanti spicca la bravura dell'allora undicenne vanessa gravina ma gli altri non sfigurano.
commento di wang yu