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U-Turn. Inversione di marcia

Regia di Oliver Stone vedi scheda film

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La recensione su U-Turn. Inversione di marcia

di chinaski
8 stelle


Questo film è ancora un buon esempio del cinema della percezione di Oliver Stone. Il regista sembra essere sempre alla ricerca di nuovi modi di vedere e soprattutto di percepire. Oliver Stone è affascinato dal mondo indiano (quello dei pellerossa) e dalla sua cultura e anche in questo film come in The Doors e Natural Born Killers vediamo immagini di indiani e ne sentiamo la loro filosofia, anche se qui l' indiano che parla è un uomo cieco ( e quindi capace di avere una percezione diversa del mondo) ed è anche un pò folle. Comunque sia il regista mostra un mondo allucinato, quasi che il suo occhio sia continuamento sotto l' effetto di qualche droga psilocibinica. Rumori nella mente, scatti convulsi, nitidezza impressionante dell' immagine, stato alterato dei personaggi. Forse tutto troppo eccessivo ma proprio per questo estremamente affascinante. Un altro elemento che ricorre in molti film del regista è il simbolo. Immagini, disegni, tatuaggi, particolari mostrano caratteristiche delle persone ed elementi della loro natura.
Il deserto, un altro elemento importante della poetica di Stone, fa da sfondo alla storia narrata. Il protagonista (un ottimo Sean Penn) è un ennesimo loser della cultura americana, invischiato nella propria natura fallimentare e caotica. Si ritrova, a causa di un guasto meccanico, in un paese ai limiti della follia. Questo paese sarà per lui come una sorta di incubo. Per intenderci, uno di quegli incubi da cui non riesci a tirati fuori o meglio come una di quelle giornate in cui sembra che il destino si accanisca contro di te senza lasciarti via di scampo. Sean Penn si ritroverà al centro di una serie incredibile di fatti e incontri. Sarà sballottato a destra e a sinistra e all' ultimo ne uscirà come sempre. Da perdente. Ottime sono anche le maschere create da Nick Nolte e bob bill thorton. Jennifer Lopez usa il suo culo come la calamita per i chiodi. Ma ha anche un volto molto bello. La recitazione rimane, però, un qualcosa di vago e forse non richiesto. Anche la storia non graffia e soprattutto le perversioni che vuole mostrare credo non scandalizzino nessuno. Comunque sia la peculiarità di questo film va ricercata nella visione. Tramite un montaggio adrenalinico e sincopato ci immergiamo in un mondo altro e alterato. Ci immergiamo in immagini che la nostra percezione normale non riesce acogliere. Proseguiamo in un viaggio incerto e crudele. Senza per questo invertire la marcia.

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