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Così parlò Confucio - Uomini nella notte

Regia di Tod Browning vedi scheda film

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La recensione su Così parlò Confucio - Uomini nella notte

di marcopolo30
6 stelle

Il (futuro) grande Tod Browning porta in scena un intrigante poliziesco popolato da una selva di personaggi molto interessanti. Il problema è che rendere con successo una storia così complessa senza l'ausilio del sonoro è semplicemente impossibile. VOTO: 6

"Outside the Law" inizia con alcune osservazioni del più celebre filosofo cinese di tutti i tempi, il Confucio del titolo italiano. Viene citata la seguente frase (liberamente tradotta all'italiano dal sottoscritto): "Se un paese avesse nient'altro che buoni governanti per cento anni, il crimine risulterebbe eliminato e la pena di morte potrebbe essere abolita". La didascalia sfuma quindi portandoci nella Chinatown di San Francisco dei giorni nostri. 'Giorni nostri' del 1920, evidentemente, dove Chang Low è un filantropo la cui missione è quella di riportare criminali sulla retta via. E tale compito redentore sembra essergli riuscito appieno con "Silent" Madden. Naturalmente non tutto può filare liscio e le forze del male, impersonate dall'iconico Lon Chaney / "Black Mike" Sylva, congiurano incastrando Madden per l'omicidio di un poliziotto che non aveva commesso. La trama va poi via via complicandosi con altri elementi: la figlia di Madden insidiata dallo stesso Sylva ma aiutata dall'ex compare di questi, incipienti storie d'amore, ecc. Siamo di fronte a uno script ben congegnato e a un prodotto finito molto ben confezionato, considerando gli standard del 1920. E anche gli attori risultano molto più naturali rispetto alla gran parte dei propri contemporanei. E la regia di Browning, un futuro grande del cinema, non può che essere altro fattore positivo da ascrivere al film. Vi è però un problema non di poco conto che fa perdere parecchi punti al film: la storia raccontata, molto interessante come già accennato, è incredibilmente complessa e piena di snodi e intrecci tra i vari personaggi. Semplicemente impossibile portarla sullo schermo con successo senza l'ausilio del sonoro. E sorprende non poco che un film muto interessante ma imperfetto come questo non sia mai stato rifatto in versione sonora. Curiosamente lo stesso Browning diresse un secondo “Outside the Law” nel 1930, ma non si tratta di un remake di questo suo vecchio film.

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