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La casa delle stelle

Regia di Juan Josè Campanella vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La casa delle stelle

di riverworld
7 stelle

Recitare o non recitare? E chi è più bravo a farlo? Ed a quale prezzo? La fine (non) è nota!

Recitare, scrivere, dirigere, e farlo fino alla fine, fino all’ultimo respiro, finchè c’è vita………..

 

 

Si sente spesso dire che molti artisti, in particolare gli attori che calcano le scene teatrali, desiderino lasciare questo mondo recitando, su quel palco che per loro è vita, specchio dell’anima e spesso luogo di esternazione del loro “io” più profondo, mediata dalla rappresentazione di testi e soggetti che altri hanno scritto, ma che necessitano di diventare vivi, in primis attraverso attori e registi.

 

La stessa “febbre” dello scrivere, dirigere, recitare, è appannaggio anche del mondo del cinema, dove spesso, la mediazione e filtro della macchina da presa, introduce un elemento di distanza tra chi crea e rappresenta e chi deve godere (il pubblico ovviamente) di cotanta bravura e arte (o almeno si spera che sia tale).

 

E quando la carriera è finita, quando i fasti del successo sono lontani e i ricordi del grande pubblico si appannano, tanti artisti invecchiano nel ricordo, a volte doloroso, del tempo che è passato, di un sogno che si è spento ed esaurito.

E questo crepuscolo, triste viale del tramonto artistico, si compenetra con le vicende private, talvolta gioiose, talvolta tristi, ma a volte anche oscure e misteriose di questi artisti.

 

locandina

La casa delle stelle (2019): locandina

 

Ma la vita riserva anche sorprese, e a distanza di anni, qualcuno ancora ricorda chi erano questi grandi artisti e cosa rappresentavano per il loro pubblico.

 

Ne sanno qualcosa Mara Ordaz (Graciela Borges) una grande ex-stella del cinema, il marito Pedro De Córdova (Luis Brandoni), attore di poco successo che ha vissuto la sua carriera all’ombra della moglie, Norberto Imbert (Oscar Martìnez) regista acuto e perspicace e Martín Saravia (Marcos Mundstock) arguto sceneggiatore, i quali si sono ritirati a vivere tutti assieme in un’antica tenuta di campagna di proprietà di Mara e Pedro.

 

Qui i quattro vivono un’esistenza lontana e isolata dal resto del mondo, chi forse più incline ad una serena accettazione della realtà, chi magari con la mente e il cuore che ricordano con rimpianto i tempi che furono, prima fra tutti Mara.

 

 

Graciela Borges

La casa delle stelle (2019): Graciela Borges

 

 

Ma non tutti gli equilibri durano per sempre, e quando arrivano Francisco (Nicolas Francella), agente immobiliare, e Barbara (Clara Lago), notaio, tutto cambia.

 

 

Nicolás Francella, Clara Lago

La casa delle stelle (2019): Nicolás Francella, Clara Lago

 

Qui il regista Juan Josè Campanella gioca subito a carte scoperte, perché dopo poche battute è evidente che i due non arrivano lì per caso, visto che “casualmente” sono grandissimi appassionati di cinema classico, e riconoscono immediatamente i quattro artisti, con qualche malcelata finta confusione di nomi e identità, concentrando le proprie attenzioni in particolare su Mara.

Lei è l'anello debole del quartetto, perché il suo vivere nel passato è terreno fertile per l’opera di adulazione e profusione di complimenti, smaccatamente fuori dalle righe, che riceve in particolare da Francisco.

E mentre i tre uomini guardano subito con sospetto i due visitatori, Mara scivola inesorabilmente in un lento abbandono alle lusinghe di Francisco.

 

Graciela Borges, Nicolás Francella

La casa delle stelle (2019): Graciela Borges, Nicolás Francella

 

 

 

Questi, assieme alla complice Barbara, lavora ai fianchi l’anziana attrice, convincendola della “necessità” da parte del mondo artistico di godere ancora delle sue meravigliose interpretazioni, motivo per cui dovrebbe ritornare nella civiltà, disfandosi di quella proprietà di campagna che diverrebbe a quel punto inutile. Il conseguente sacrificio degli amici dei proprietari, Norberto e Martìn, che non avrebbero più un posto in cui vivere, appare un danno collaterale di ben poco peso.

 

 

Marcos Mundstock, Oscar Martínez

La casa delle stelle (2019): Marcos Mundstock, Oscar Martínez

 

 

Ma come spesso accade c'è un'altra storia dentro a quella principale, una vicenda di scheletri nell’armadio, scheletri che possono diventare oggetto di ricatto. Ma per ricattare bisogna essere capaci di condurre il gioco fino alla fine senza sbagliare, e se tale gioco è anche recitazione, recitare davanti a veri artisti può essere molto rischioso.

 

Così le recite diventano molteplici e i copioni si mischiano e sovrappongono. Qualcuno sbaglia, qualcuno capisce cosa sta succedendo, altri non se ne rendono bene conto, e vittime e carnefici non sono più ruoli così ben definiti.

Ma i veri artisti, capaci di impersonare ruoli e di giocare con ciò che si mostra di se, hanno un evidente vantaggio su chi artista non è, e si improvvisa tale, per di più con bassi fini.

E l’arte, quella vera, alla fine trionfa, al costo di aggiungere qualche scheletro nell’armadio (o poco più in là).

 

“La casa delle stelle”, titolo originale “El cuento de las comadrejas” (La favola delle donnole), remake di “Los muchachos de antes no usaban arsénico” di J. A. Martínez Suárez del 1976, segna il ritorno sul grande schermo nel 2019 di Juan Josè Campanella, regista di quel "Il segreto dei suoi occhi" che nel 2009 lo proiettò nella ribalta internazionale.

Ed è un ritorno coi fiocchi, un ritorno che in fondo sembra un omaggio all’arte “cinema” e a tutto l’amore e passione con cui lo vivono alcuni dei suoi interpreti.

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