Regia di Chiwetel Ejiofor vedi scheda film
E' un film narrativo sviluppato in senso cronologico e tratto dalla sorprendente storia vera di William Kamkwamba, un adolescente del Malawi e della sua impresa come costruttore di una pala eolica generatrice di corrente elettrica in grado di azionare una pompa con cui irrorare campi solitamente infecondi. Certamente, non è un film virtuosistico alla Scorsese, per intenderci, pieno di invenzioni drammaturgiche ed estetiche, ma, è un film pulito, onesto ed emozionante, ben scritto e ben recitato, corredato da una fotografia suggestiva che rimanda tutto lo splendore dei paesaggi africani, nonostante, l'impervietà delle condizioni ambientali. E' un affresco di gente che epicamente tenta di riscattarsi contro tutto, non solo, contro le forze della natura, ma, anche contro governatori corrotti ed ipocritamente democratici, in un contesto economico mondiale indifferente ai suoi drammi enormi. Mi chiedo a cosa siano serviti tutti quei Live Aid e quegli appelli per la riduzione del debito in Africa. Ecco, questo, sì, è un film da mostrare nelle scuole italiane in quanto abbiamo un'idea un po' superficiale dei popoli africani. In esso, tra l'altro, in controluce, si affrontano anche il tema del rapporto tra generazioni e quello del rapporto con la propria identità culturale. Andare avanti, quindi aprirsi a nuove conoscenze e a nuovi modelli sociali, ma, senza perdere di vista le proprie origini da cui trarre rinnovate energie. Non mi commuovevo così da tanto tempo, forse perché rappresenta quel senso gratuito, disinteressato della solidarietà e della comunità che noi cosiddetti popoli sviluppati - mah, in verità, la povertà è tantissima, nascosta come la polvere sotto al tappeto - abbiamo completamente perso. E' un regista da seguire senza fronzoli, semplice ma non per questo superficiale nella descrizione dell'umanità, come tanta fiction per la tv.
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