Regia di Adrian Grunberg vedi scheda film
Il crepuscolo degli Dei.
Essicapisce....dopo tante guerre, colpi di scena a non finire, dopo aver attraversato i lustri, anche l'inossidabile Rambo sente ormai l'inesorabile avanzare del tempo che passa. Non è più il Rambo dei momenti iniziali, quel guerriero mosso dal senso di giustizia e di vendetta che tanto infiammò gli animi dei suoi fans. Ricordo bene i primi film nelle sale cinematografiche, dove i ragazzi si presentavano in sala con la fascia in testa, perfettamente immedesimati nel personaggio. Qui si cala il sipario. Tuttavia, per chiudere in bellezza, per l'eroe viene scelto uno scenario molte attuale, quello della tratta degli esseri umani, guidata da gangsters disposti a tutto. Ed ecco che qui il nostro Juanito (questo il nomignolo appioppatogli dal boss locale) tira fuori il meglio di se stesso, dominato come sempre (contrariamente al suo amicone Arnold Schwarzenegger-Terminator tutto fredda razionalità) dall'inconfondibile tumulto emotivo che ne guida le azioni. A dire il vero, in John Rambo scorre anche le genialità del reduce di guerra, la cui esperienza viene messa a frutto attraverso trovate geniali, che sono ben descritte nella seconda parte del film, nel momento della resa dei conti. In buona sostanza, quasi un film splatter, ma nonostante tutto ancora degno, vuoi per l'ndubbia veridicità dell'argomento trattato, vuoi per la verve combattiva e lo sguardo truce del personaggio, di far parte del bagaglio storico del ribelle disadattato per eccellenza. Il mito esce di scena in modo decisamente dignitoso. L'assoluzione è d'obbligo.
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