Espandi menu
cerca
Il colpo del cane

Regia di Fulvio Risuleo vedi scheda film

Recensioni

L'autore

axe

axe

Iscritto dal 23 marzo 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 28
  • Post -
  • Recensioni 1399
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il colpo del cane

di axe
6 stelle

La giovane Marti, per far qualche soldino, s'ingegna come dog-sitter. Il primo incarico le è affidato da un'anziana "spilorcia", per la quale deve badare al bulldog francese Ugo. Mentre è in un parco, è avvicinata da uno strano personaggio, il quale si presenta come il veterinario Mopsi e le propone di far accoppiare Ugo con un'altra cagnolina. Marti, allettata dalla prospettiva di un ulteriore, più facile, guadagno, accetta ed, accompagnata dalla compagna Rana, si reca all'appuntamento che Mopsi le fissa. L'uomo, senza fornire spiegazioni, rapisce Ugo. Le ragazze si pongono ad un disperato inseguimento. Una "tragicommedia" diretta dal giovane regista Fulvio Risuleo, che racconta una vicenda dagli sviluppi poco realistici, la quale rende, tuttavia, evidente, l'aridità di una società contemporanea in crisi di valori e prospettive. I personaggi, discretamente caratterizzati e ben interpretati (bravi Daphne Scoccia ed Edoardo Pesce), sembrano passivi di fronte alle difficoltà che la vita pone loro. La padrona di Ugo affida il cane a Marti preoccupandosi di pagare il meno possibile; Marti e Rana, pur di aumentare il guadagno, scelgono di lasciare il cagnolino nelle mani di uno sconosciuto che non offre alcuna evidenza di affidabilità, e non sono, poi, in grado di fare scelte sensate per porre rimedio alle conseguenze. Mopsi, in realtà Orazio, è un uomo frustrato, logorato dai tanti disagi nei quali vive, privo di lavoro, in cattive condizioni di salute e perenne difficoltà economica, ancorato ad uno stile di vita adolescenziale, dal quale non ha ne' le risorse, ne' le capacità per elevarsi. Dopo una serie di batoste "morali", improvvisa un piano per fare qualche soldo, ma le cose non vanno come previsto. Del bailamme che ne consegue, rischia di fare le spese il povero Ugo, la cui sorte - di fuga da tutto e tutti - potrebbe far inorridire più di un amante dei cani; ma, a mio parere, è altamente simbolica. Il cane, reso orpello dalla padrona - che lo fa circolare agghindato con una tutina - valutato come mero strumento di guadagno da parte di più persone, sballottato e ferito, sembra, nelle ultime sequenze, corre verso un destino ignoto, forse pericoloso, forse di solitudine, ma sicuramente, anche, di libertà e dignità. Il regista racconta gli eventi sia dal punto di vista di Marti e Rana, sia dal punto di vista di Mopsi. In alcune fasi, gli stessi fatti sono mostrati da sequenze diverse. Alcuni aspetti rimangono oscuri sino all'epilogo; ciò conferisce tensione al racconto, un piccolo thriller "metropolitano" - l'intera storia è ambientata a Roma - che lascia un po' d'amarezza, per la rappresentazione pessimistica della realtà contemporanea e, in particolare, della condizione giovanile.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati