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Città violenta

Regia di Sergio Sollima vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Città violenta

di Donapinto
7 stelle

Jeff Heston (Charles Bronson) e' un killer professionista che viene tradito dal suo ultimo "cliente". Riesce a cavarsela con due anni di galera, ma una volta fuori e' deciso a vendicarsi, ma anche a ritrovare Vanessa (Jill Ireland) la donna di cui era innamorato, coinvolta anch'essa nel tradimento.                                                                                                                                                                                                                                                       Vidi questo film una ventina di anni fa con molte aspettative, vista la mia comune passione per il "nero" e il poliziesco anni 70', ma non ne rimasi particolarmente entusiasta. Un prodotto commerciale di genere, corretto, senza infamia e senza lode. Nulla di piu'. Rivisto piu' di recente (un mesetto fa circa), il mio giudizio e' cambiato abbastanza radicalmente. CITTA' VIOLENTA e' un noir di produzione italo-francese girato in trasferta americana (New Orleans) e diretto da quel Sergio Sollima (padre di Stefano, anch'egli regista) che io considero uno dei migliori mestieranti del cinema italiano, spesso raffinato, intelligente e impegnato, nonostante una carriera da regista cinematografico poco prolifica. Il suo e' il classico prodotto commerciale europeo che guarda ai modelli americani. Un'imitazione, certo, ma realizzata con buon gusto e personalita'. Non mancano assolutamente gli stereotipi tipici del genere: il killer tormentato, la femme fatale, l'odioso boss malavitoso, l'ancor piu' odioso avvocato doppiogiochista e l'amico eroinomane disposto a tutto. Ma Sollima sa valorizzare il tutto sorprendentemente, creando personaggi profondi e ottimamente caratterizzati. Merito di un cast non certo composto da stelle del cinema, ma comunque da attori bravi e affiatati fra loro. Il migliore e' senz'altro Telly Savalas che interpreta Al Weber, spietato boss mafioso con la facciata da uomo d'affari di tutto rispetto. Non sfigurano affatto Jill Ireland e Umberto Orsini. Una dark lady con sensi di colpa la prima e un'ambiguo e subdolo avvocato il secondo. Charles Bronson non sara' un grande attore, ma e' dotato di una maschera e di una fisicita' fatte apposta per il cinema. Il suo Jeff Heston e' un killer in crisi esistenziale, che non e' piu' capace di uccidere, non per denaro almeno. "Quando uscirai da qui, cambia lavoro. Qualcosa si e' spezzato in te", questo gli dice un detenuto di colore durante il suo breve soggiorno in carcere. Ottima la sceneggiatura, scritta oltre che dallo stesso Sollima anche da Lina Wertmuller, composta da dialoghi lucidissimi e assolutamente non banali, che confermano l'impegno politico e sociale del regista che gia' aveva mostrato nei suoi bei western. Bellissimo l'inizio, con un efficacissimo inseguimento automobilistico girato su un'isola dei Caraibi, seguito da un'altrettanto efficacissima sparatoria. Ricca di attesa e tensione invece la sequenza quando Charles Bronson prepara l'omicidio all'autodromo durante la gara automobilistica . Memorabile e impressionante il finale, con il doppio omicidio nell'ascensore, con Umberto Orsini colpito a morte che si accascia con il volto stremato dal dolore.

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