La recensione su Il viaggio della sposa

di LucioLoLoryLore

8 stelle

Una bellissima favola, non saprei come altro definire quest'opera semplice e genuina, tra le primissime di Rubini, qui impegnato davanti e dietro la cinepresa, nonché in fase di scrittura. Avevo dimenticato quanto fosse bellissima la Mezzogiorno e quanto intensa la sua recitazione - su cui qualcuno, invece, s'è permesso di eccepire. Ma si sbagliano

La Mezzogiorno, di li a poco , diverrà la migliore attrice italiana, europea? Italiana di sicuro, in attività... e lo sarebbe restata a lungo.

Se come dicono gli esperti, questo ruolo fu scritto davvero per Asia Argento... il film sarebbe stata una vera ciofeca, perché anche Rubini ci mette del suo, con certe macchiette, almeno un paio fuori luogo. Forse per sdrammatizzare un poco i toni, ma non era il caso (scena in cui si erge ad una ridicola sentinella armata di tutto punto, e conseguente schermaglia con il pastore).

Per strappare la risatina di circostanza bastavano già le due locuzioni ed inflessioni dialettali; anche di più si sorride per la volgare loquacità del capitano di ventura e i suoi "bravi", quali, talmente ottusi, giunti in soccorso del capitano di Altamura e la sua carovana, incolpa i due superstiti della strage, non riconoscendo neppure i modi così azzimati della giovane e nobile promessa sposa del "Signore" che li ha ingaggiati.

Per la bellissima Giovanna, figlia del mai dimenticato Vittorio, qui poco più che esordiente, di lì a poco sarebbero venuti i vari "del perduto amore", "la finestra di fronte", "la bestia nel cuore" dove l'intensità della bravissima figlia d'arte sarebbe stata confermata, dopo essere qui esplosa.

La scena in cui Bartolo torna con delle provviste, e Porzia, affamata in trepidante attesa che il menù le sia svelato, esulta in tutta il suo stupore e meraviglia scoprendo le fragole, è di una magnificenza recitativa a cui difficilmente si assiste; lo slancio con cui esclama - "LE FRAGOLEEEE!!" - è commovente per quanto entusiasma e scalda il cuore! Per quanto pare genuino!

Così come struggente, con la stessa enfasi, la giovane esordiente, rende la scena dell'addio che davvero, stringe lo stesso cuore prima entusiasmato.

Invece di "eccepire" sulla validità (credo ineccepibile ) della protagonista, una puntualizzazione la porrei sulla sceneggiatura, giusto un'inezia e magari frutto dì qualche taglio in fase di montaggio, come qualcuno ha fatto notare, dovuto per contenere i costi.

D'ogni modo ho trovato troppo sbrigativo il cambio di atteggiamento della nobile Porcia Colonna, nei confronti del servitore Bartolo; da timida ed altezzosa, a nevrotica intransigente e bisbetica, a più affabile e comprensiva, collaborativa... salvo restando un colpo di coda successivo alla scena da me puntualizzata: ovvero, quella in cui Bartolo si permette qualche ammirazione sulla cultura (specialmente astronomica) della sua futura padrona, ma già salita in cattedra suo malgrado, in cui lei, forse orgogliosa, si concede a rispondere con garbo e pazienza, illuminando la comune ignoranza dell'umile sottoposto.

La scena avviene l'indomani di quella della tremenda sfuriata (sono diverse in realtà) che l'arrogante pulzella profonde nei riguardi del povero servitore, chiamato ad un compito ben al di sopra delle sue possibilità e capacità. Mah... "lui lo sa quante paia fanno tre buoi". ;) e ha pure la pazienza di sapere incassare gli slanci irabondi dell'ormai esausta promessa sposa.

Anche dopo che il sempre più impavido Bartolo l'avrà salvata dal seducente quanto sedicente tentativo di "spulzellamento", la giovane vergine sarà sempre esasperante nei confronti dell'indesiderato compagno di viaggio, il quale, appunto esasperato dopo l'ennesima ed immeritata sfuriata, la pianterà seduta stante, lì in mezzo al nulla.

Due parole sugli interpreti

Di recente ho scoperto che la protagonista femminile si era allontanata dai riflettori per problemi di salute psicofisica, conseguenze, mi pare, della maternità.

Auspico però, che tutti voi ricordiate i suoi ruoli, i suoi personaggi, quasi mai banali, profondi e tormentati.

Si certo, c'è quel "l'ultimo bacio" ma consentitemi di dire che il suo fu il personaggio migliore insieme forse a quello si Claudio Santamaria.

Oppure lo strepitoso "Notturno bus" , commedia noir che vi consiglio stra-vivamente! Ma anche lì, è di una sensualità, e di una bellezza, una bellezza davvero trascinanti! Gran film, da vedere assolutamente!

Quello che della recitazione della Mezzogiorno impressiona, è l'enfasi, il trasporto che è in grado di rendere sullo schermo: ricordo la scena in "Del perduto amore" in cui l'ictus la colpisce, durante il comizio... restai meravigliato per la grinta con cui replica agli avversari, per poi bloccarsi di colpo in due tre singhiozzi... strepitosa.

In questo "Viaggio della sposa" avviene pressappoco lo stesso; lo si denota nella scena finale, quando rincorrendolo, impone, anzi, ordina! A Bartolo di tornare indietro - "TE LO ORDINO" - urla implorante e devastata da l'addio, e anche dalla paura del nuovo che avanza, quel nuovo verso cui, solo un paio di giorni prima, correva incontro, anzi, si era impuntata, arrivando a capricciose ripicche, pur di raggiungere il promesso sposo... e ora che costui sta arrivando, vede l'amore che ha appena scoperto, di cui si è appena accorta... lasciarla. Suo malgrado; fugge per lasciare a lei una vita lontana da quelle tribolazioni che vivono i poveracci come lui.

Scena struggente, non sarà "Casablanca" ma è di uno struggente...

Insomma l'attrice è un purosangue, l'esempio "esemplare", il campione della sua stirpe, della sua genia (il padre non era tanto bravo).

Ed è di una bellezza coinvolgente, e nel contempo disarmante, impossibile dirle di non quando ti fissa con quegli occhi trasparenti come il ghiaccio, e quel broncio tenerissimo che si scioglie in un sorriso che ti squaglia (emblematica la scena in cui i due compagni di viaggio provano la recita che lei ha scritto per l'incontro con il suo sposo).

A tratti ricorda la celata sensualità di Romi Snyder... ma recita con tanta più enfasi.

Certo. Altro cinema altri tempi, lo so. Giusto per indicare una tipologia di bellezza...

Vi do 52 Miriam Leone, o Kasia, o Lodovini e Gerini... per un altra Giovanna mezzodì come quella, come questa.

Quanto a Sergio Rubini, mi è piaciuto fin dagli esordi in quel "Mortacci" e poi "Treno di panna", "al lupo al lupo" , fino all'ottimo e drammatico "la terra".

Qui, in questo penso suo esordio, una trama semplice come una favola, magari un paio di aggiustamenti di sceneggiatura, un paio nella caratterizzazione del personaggio, quelle due di cui accennavo, ma per Il resto, ho apprezzato quando da libero sfogo al suo dialetto - "e sta' silenzioooo!" - non so quanto veritiero, ma funziona: una maniera un po' naif per fare risaltare il divario culturale tra l'erudito sapere dei "Signori", contrapposto all'ignoranza del volgo, alla tribolazione della plebe (bella la scena del traghetto, in cui lei fa ammenda per le sue colpe ).

Inst, una commedia non sentimentale, ma un viaggio... sulla via del sentimento più forte.

Viaggio in cui sono stato piacevolmente coinvolto.

Voto 8