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Scuola elementare

Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film

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La recensione su Scuola elementare

di mm40
4 stelle

Scuola elementare è la conferma del buon momento di Lattuada, reduce da La spiaggia, commedia di costume che andava a indagare in maniera sottile fra le ipocrisie e i falsi perbenismi degli italiani; qui l'obiettivo (sempre sotteso, mai esplicitato chiaramente) della sceneggiatura che il regista firma con Giorgio Prosperi (già con lui per Il cappotto, da Gogol) e Jean Blondel (con cui firmerà fra l'altro il successivo Guendalina) è quello di mostrare una faccia inedita di Milano: quella della metropoli che inghiotte ogni facile entusiasmo provinciale (ben lontano dalla prospettiva politica di una Vita agra, ad ogni modo). Sebbene probabilmente in tutto ciò Lattuada sia aiutato inconsapevolmente dal boom economico in arrivo, che stava per cambiare gli assetti sociali della nazione: fino a che punto il regista e i suoi collaboratori possano avere fiutato quest'aria è tutto da vedere, ma Scuola elementare è senz'altro il ritratto di un'Italia in movimento (anche geografico, nel senso del pendolarismo dei due protagonisti), immersa nei progetti di lavoro e di vita. Al di là dell'interessante analisi del contesto sociale (inutile chiedersi fino a che punto volontaria), quel che rimane di questa pellicola è però poco: una commediola agrodolce con protagonista una coppia affermata e consolidata dai tempi della rivista (Billi e Riva) e con una serie di comprimari, accanto, di altrettanto valore, fra cui spiccano Mario Carotenuto e l'esordiente totale, nel cinema, Dario Fo (peraltro con il personaggio di un tipografo sopra le righe, molto simile al ruolo che sosterrà da protagonista ne Lo svitato di Lizzani un paio di anni più tardi). Fra i collaboratori tecnici spiccano tre nomi: Mario Nascimbene per le musiche (nulla di memorabile, ma comunque indiscutibili), Leonida Barboni (che ai tempi si occupava della fotografia dei film di Germi) e Gianni Polidori alle scenografie (già con Visconti e spesso con Antonioni). 5,5/10.

Sulla trama

Due romani, amici nell'infanzia, si ritrovano da adulti in una scuola milanese: uno è maestro e l'altro bidello. Il primo si innamora di una collega e si mette in affari con il secondo; nessuna delle due 'imprese' avrà fortuna.

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