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7 uomini a mollo

Regia di Gilles Lellouche vedi scheda film

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La recensione su 7 uomini a mollo

di simonebulleri
6 stelle
Un gruppo di outsider di provincia si prepara per i campionati del mondo di nuoto sincronizzato maschile che si disputeranno in Norvegia. Allenati dall'alcolizzata Delphine e dalla paraplegica Amanda scopriranno che nella vita più importante del cosa fare è il fare squadra. Perché nessuno si salva da solo, neppure in acqua.
Lellouche è un caso di regista (di appena tre film) che poi ha voluto farsi attore, anzi forse i migliori contributi li ha dati proprio in quest'ultima veste.
Anche se qui è ben saldo dietro la macchina da presa, si nota tutta la sua attenzione (e l'amore) per gli attori, cui lascia grande spazio e possibilità di manovra (in Italia ci viene in mente Francesco Bruni che riesce molto bene in questo!).
Se l'idea può ricordare - grossomodo - Full Monty, è il cast, assolutamente azzeccato, a farla da padrone e a rilanciare l'operazione. Si va dallo stralunato Mathieu Amalric, perfetto nel ruolo del protagonista depresso, passando per l'amara goliardia di Benoît Poelvoorde, fino ad arrivare alla recitazione pensosa di Guillaume Canet; aiutati dalle bravissime Efira e Bekhti che tratteggiano due donne alla deriva e anche loro in cerca di rivincita.
Il film ha qualche avvitamento su sé stesso, la sceneggiatura un po' ripetitiva ma il
divertimento non latita, e anche il pensiero ha il suo spazio per porsi qualche solida domanda contro il pensiero unico e i cliché.
Molto spassosa l'idea dello straniero Avanish, interpretato dal buffo Balasingham Thamilchelvan, che non si sa mai che lingua parli o che diavolo dica, anche se viene compreso da solo uno della squadra che garantisce: "Guardate che Avanish ha ragione!"
Lo straniero non si capisce, e altrettanto non si capisce come i francesi, in genere sussiegosi e antipatici dal vivo, siano irresistibili e inclusivi sullo schermo.
E sappiano far quella commedia che noi...beh.
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