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Che gioia vivere!

Regia di René Clément vedi scheda film

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La recensione su Che gioia vivere!

di Baliverna
8 stelle

E' un film allegro e vivace, che riesce a realizzare un equilibrio che oggi sembra irraggiungibile: l'umorismo è garbato e piuttosto lieve, si scherza quasi su tutto ma con stile e misura, il tono da buffonata viene sempre evitato, e rimane spazio anche per qualche elemento serio. Per capire cosa intendo per equilibrio perduto basta pensare a certi film comici italiani recenti, specie se recitati da attori televisivi.
Rene Clement scherza senza cattiveria sugli anarchici e persino sui preti. Quelli che invece vengono rappresentati seriamente e in tono di critica abbastanza dura sono i fascisti. E qui il regista riesce ad evitare le scene didascaliche, così a portata di mano visto il tema, e si affida ad alcuni dialoghi ben ideati e ad alcune situazioni riuscite.
Sullo sfondo della vicenda, troviamo un ritratto abbastanza composito e credo realistico degli anni dopo la I Guerra Mondiale, quando la società era percorsa da fermenti diversi e spesso pericolosi, perché molti movimenti politici si proponevano di prendere il potere con la forza e la violenza: quindi comizi, risse, volantini, assembramenti, spie, attentati... Il regista sembra distinguere, tra gli anarchici quelli velleitari che in fondo erano buoni e non se la sentivano di mettere le bombe nelle piazze, e quelli senza scrupoli che lo facevano e se ne vantavano. In ogni caso il punto di vista di Clement, rispetto a questi movimenti politici, è sempre distaccato e ironico. Lo stesso protagonista si finge anarchico e mette su un castello di bugie solo per poter stare vicino a una ragazza di cui si è innamorato. Una curiosità: il film è stato costruito su un'idea di Gualtiero Jacopetti.
Alain Delon, giovane e in forma, è scatenato. C'è anche il vecchietto de "I Soliti Ignoti", che non so come si chiama. Qui interpreta un anarchico tanto fanatico quanto pasticcione. Gino Cervi, al solito, è promosso senza riserve. Cameo per Ugo Tognazzi e piccolo ruolo per Paolo Stoppa (ovviamente nella parte di un personaggio antipatico).
Un buon film per divertirsi senza volgarità e stupidaggini, con un pizzico d'intelligenza.

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