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Night is Short, Walk on Girl

Regia di Masaaki Yuasa vedi scheda film

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La recensione su Night is Short, Walk on Girl

di AndreaVenuti
8 stelle

Night is Short, Walk on Girl è un film d'animazione giapponese del 2017 diretta da Masaaki Yuasa.

 

Sinossi: Una matricola universitaria nota come “la ragazza dai capelli corvino” una sera decide di darsi alla pazza gioia beneficiando di tutto ciò che offre Kyoto, trascorrendo così una serata straordinariamente bizzarra e surreale… 

locandina

Night is Short, Walk on Girl (2017): locandina

Masaaki Yuasa è ormai da oltre quindici anni che porta avanti la sua folle ed originale poetica incentrata sulla sperimentazione delle immagini e delle forme di racconto, risultando forse il massimo autore di questa specifica branca ricollegandosi di conseguenza ad una certa animazione nipponica degli anni Settanta innanzandone però il livello artistico.

 

The Night is short walk on girl è l’ennesimo trip allucinogeno, con uno stile d'animazione unico e d'avanguardia, partorito da un mente geniale come quella di Yuasa.

Il film è una sorta di sequel spirituale di The Tatami Galaxy, serie anime del 2010 prodotta dalla Madhouse e diretta proprio da Masaaki Yuasa (attualmente visibile legalmente e gratuitamente sulla piattaforma VVVVID); l’opera è inoltre è uscita nello stesso anno in cui il regista ha realizzato il suo lavoro più “convenzionale” ossia Lu e la città delle sireneprogetto ovviamente distinto da un certo livello originalità oltre che di sperimentazione sulle immagini ma sicuramente più pacato rispetto al resto della sua filmografia.

 

Il film in esame è strutturato in maniera peculiare sviluppandosi in una sola notte estremamente lunga, dove tutte e quattro le stagioni dell’anno si incrociano incredibilmente. 

Yuasa inoltre suddivide il film in quattro parti dando così sfogo al suo estro creativo e allo stesso tempo ragionare su diversi aspetti tra loro disparati riuscendo a svelare diverse ansie dell’uomo, sottolineare pagine buie del proprio paese o celebrare tradizioni locali e grandi letterati autoctoni in un caleidoscopio visivo fulgente e paradossale

scena

Night is Short, Walk on Girl (2017): scena

Il primo segmento del film ruota interamente sul bere, vera e propria istituzione nazionale. 

In Giappone le occasioni di consumare alcolici sono all’ordine del giorno in quanto bere in compagnia viene visto come un metodo utile a rafforzare i legami interpersonali e soprattutto d’affari; in ambito lavorativo non di rado si stringono accordi sorseggiando una bella birra ghiacciata oppure bevendo sakè in un izakaya.

 

Tutto questo è ben percepibile nel film di Yuasa tuttavia viene rappresentato in modo assolutamente non convenzionale ricorrendo a situazioni surrealiste, no-sense, pop-psichedeliche difficili da spiegare: bisogna solamente lasciarsi catturare dalla fluidità e conturbanza delle immagini. 

 

In alcuni casi l’autore poi si sofferma su bevande e cocktail tipicamente giapponesi con una cura incredibile. Fantasiosa la scena in split screen in cui si susseguono drink assurdi.

Yuasa inoltre servendosi dell’escamotage della “bevuta in amicizia” ci mostra un’umanità variegata, sviscerando anche terribili vizi e difetti o ansie universali. Pensiamo al soggetto dalla mano lunga che ama l'arte erotica oppure al riccone feticista che colleziona mutandine di giovani uomini (la questione delle mutandine è una brutta piega del Giappone) fino ad arrivare agli anziani che parlano di vita e di morte.

In aggiunta risulta determinate l’ambientazione; il regista si sofferma su luoghi iconici di Kyoto, protagonista assoluta, come lo splendido quartiere di Pontocho distinto dalle sue mille stradine e vicoli angusti pieni di ristorantini e locali tipici.

scena

Night is Short, Walk on Girl (2017): scena

La seconda parte della serata/film è invece dedicata al famoso festival dei libri usati Shimogamo Noryo Furuhun Natsuri, allestito nel parco Tadasu nell’area del santuario di Kamo.

Da un punto di vista visivo il livello immaginifico è alle stelle con una serie di sequenze estremamente allucinogene dove emerge un imprint pittorico in cui combaciano una serie di stili differenti.

Impossibile non citare sfida a chi mangia più stufato piccante, organizzata all’interno di un tendone caratterizzato da un’atmosfera macabra tale da rievocare il Sabbath Partydi Devilman (situazione che tra l’altro dirigerà l’anno seguente lo stesso Yuasa nel suo intrigante Devilman Crybaby, visibile su Netflix). 

 

Un’altra scena meravigliosa riguarda il confronto tra la protagonista ed un bimbo “malefico” che scopriremo essere una sorta di re dei libri, inoltre quest’ultimo ci delizierà con un delirante monologo in cui fa sfoggia di una cultura letteraria clamorosa soffermandosi su di un concetto interessante: «tutti i libri sono collegati tra loro».

scena

Night is Short, Walk on Girl (2017): scena

Yuasa non si ferma un attimo; il film è una folle corsa continua e nella terza parte si focalizza su di un Festival scolastico dell’Università di Kyoto (eventi molto sentiti dagli studenti). Ancora una volta la sua inventiva non si estingue ed alzando l’asticella opta per la forma del musical.

 

Infine nell’ultima parte troverete un nuovo snodo “narrativo” e per la prima volta nel film si incomincia a materializzarsi una storia d’amore decantata dal primo minuto da uno dei protagonisti (tale Sempei).

scena

Night is Short, Walk on Girl (2017): scena

Opera inclassificabile al punto da giocarsela a livello di visionarietà con Mind Game, primo lungometraggio del regista.

 

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