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Batman: The Killing Joke

Regia di Sam Liu vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Batman: The Killing Joke

di Marco Poggi
6 stelle

Versione animata e adulta del famoso fumetto scritto da Alan Moore e disegnato da Brian Bolland, nel 1988.

Il famoso fumetto scritto da Alan Moore e disegnato da Brian Bolland, nel 1988, portato in versione animata da un altro grande autore di fumetti di Batman, Brian Azzarello, con la medesima violenza e lo stesso colpo di scena che cambia la vita a Barbara Gordon, alias Batgirl (gli spara allo stomaco rendendola un'ìinvalida, davanti all'uscio di casa Gordon). Il problema sta nei primi 20 minuti, che vedono proprio Batgirl dare la caccia a un giovane mafioso e fare l'amore sui tetti con Batman (adoro Batgirl, ma non è nel suo stile tentare sessualmente l'alter-ego di Bruce Wayne).  Non è lei la protagonista, ma solo una delle vittime dei soprusi del Joker, l'opera doveva rimanere tale e quale a quella del fumetto e avere solo due protagonisti: Batman e il Joker; il commissario Gordon e sua figlia Barbara "dovevano accontentarsi" di fare i comprimari giusti al momento giusto, punto. Per il resto, è una dignitosa trasposizione animata, con un sempre convincente Mark Hamill come voce del Joker.  A proposito di voci originali, qui come Batman abbiamo Kevin Conroy che doppiava il Cavaliere Oscuro nella sua versione animata degli anni'90 e come Batgirl Tara Strong, oggi nota per "MY LITTLE PONY" (è la voce originale di Twilight Sparke), che ereditò il personaggio  alla fine degli anni'90 da Milissa Gilbert (quella Laura Ingalls de "LA CASA NELLA PRATERIA"), che mollò il doppiaggio della serie animata dopo i primi 65 episodi. cioè prima che Batgirl divenisse un persionaggio ricorrente, assieme a Nightwing (l'ex-Robin Dick Grayson) e Tim Drake, il secondo "Ragazzo Meraviglia". A dare la voce al commissario Gordon, mai come in questo film tormentato e torturato, c'è una vecchia conoscenza di "TWIN PEAKS", ovvero Ray Wise, che rimpiazza degnamente il compianto Robert "Bob" Hestings. Insomma, fra Batgirl che "si fa" il suo mentiore (mai così rugoso ed invecchiato per essere  un Batman che al massimo dovrebbe avere circa quarant'anni) sui tetti e Joker che, quando evade, dal manicomio Arkham è solito andare a farsi le sveltine con le prostitute ci sarebbe da mettersi le mani fra i capelli, eppure questo film si riscatta nella seconda parte, quando, cioè, entra nel vivo del racconto, terminando con la famosa barzelletta del pagliaccio del crimine che fa scoppiare a ridere anche Batman (meglio dimenticarsi del fatto che Batgirl poi diventi Oracolo, la hacker dei computer sulla sedia a rotelle, dopo il suo ferimento da parte del Joker, nell'opera di Moore/Bolland non se ne fa cenno). Spaventosi i freak del luna park abbandonato, anche se dovevano rimanere secondari durante lo scontro fra Batrman e Joker. Discreti i flashback pre-Joker, simpatica la canzone del criminale che intona per fare impazzire Gordon. Tirando le somme: poteva essere un capolavoro  come nei fumetti, invece è solo un film appena sufficiente.

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