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Festa di laurea

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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La recensione su Festa di laurea

di mm40
6 stelle

Un altro ritrattino corale, un altro armonioso quadretto che Avati consegna al pubblico, partendo dalla propria memoria (siamo infatti nel periodo e nei luoghi della sua adolescenza, l'Emilia-Romagna del secondo dopoguerra) e fantasticando in libertà. Scritto dal regista e dal fratello/produttore Antonio, questo Festa di laurea è l'occasione inoltre per proiettare Delle Piane in un ruolo da assoluto protagonista, mostrando così per una volta le sue capacità a trecentosessanta gradi; il tentativo di 'affresco sociale' sostanzialmente riesce anche grazie alla capacità di Avati di dipingere i piccoli personaggi, elementi popolari solitamente dimenticati dal cinema, e di farne persino i punti di forza della storia. Il finale è beffardo e chiude un cerchio profondamente amaro - apertosi quasi per sbaglio una decina di anni prima con un bacio 'malinteso' -, ma comunque attraversato da un sincero sorriso. 6/10.

La trama

1950, Romagna. Una signora benestante decide di organizzare un'imponente festa di laurea per la figlia; affida al pasticcere ed amico Vanni l'incarico di rimettere in sesto il casolare di famiglia ed occuparsi del rinfresco e dell'orchestrina. I mezzi sono pochi, l'Italia è ancora piegata dal conflitto, ma Vanni si prodiga nel ricordo di un bacio che, in un misto fra entusiasmo e disperazione, l'amica gli diede dieci anni prima, all'entrata in guerra del Paese.

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