Regia di Jonathan Lynn vedi scheda film
Commedia che promette molto più di quanto non riesca poi ad offrire. La satira c'è, i giusti interpreti (Kirk Douglas e Michael J. Fox su tutti) anche, ma la comicità è del tutto assente. VOTO: 4½
Nato dalla solitamente ispirata penna del tandem Lowell Ganz - Babaloo Mandel (quelli di“Scappo dalla città...” tanto per ubicarci) e diretta dal non meno affidabile Jonathan Lynn (quello di “Mio cugino Vincenzo”, sempre a mo' di bussola), “Caro zio Joe“ risulta a conti fatti una commedia che promette molto più di quanto non riesca poi ad offrire. Se pensiamo ai due titoli sopracitati ad esempio, pensiamo a pellicole nient'affatto superficiali e che con fare arguto e mano leggera riuscivano a fare satira senza perciò rinunciare alla comicità. Questa volta però la satira è fine a se stessa, si preme ad oltranza sul tasto delle brutture causate dell'avarizia (il film in effetti s'intitola “Greedy” nell'originale inglese) mentre il personaggio di Danny provvede al lato sentimentale della storia. Sfortunatamente manca il terzo elemento, la comicità. In questo gli autori sono stati tanto avari quanto lo zio Joe del titolo italiano. Ed è un vero peccato perché le basi su cui avevano poggiato l'intera storia, sommate a una schiera di personaggi ben stereotipati ad hoc sarebbero potute risultare in una pellicola decisamente divertente. Per quel che riguarda gli interpreti principali, Kirk Douglas è il vecchio zio Joe e gigioneggia a piacere in una delle sue ultime apparizioni sul grande schermo, mentre Michael J. Fox è Danny e ripete in pratica per la millesima volta il suo solito ruolo di ragazzo sveglio e di buon cuore. Sfortunatamente anche per lui sarà questo uno degli ultimi ruoli da protagonista al cinema, sebbene nel suo caso non per questioni anagrafiche (aveva all'epoca solo 33 anni) ma a causa del Parkinson che andrà minandone salute e carriera negli anni seguenti.
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