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Incantesimo

Regia di George Cukor vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Incantesimo

di obyone
8 stelle

Doris Nolan, Cary Grant, Katharine Hepburn

Incantesimo (1938): Doris Nolan, Cary Grant, Katharine Hepburn

 

Anche negli anni '30 le idee scarseggiavano e ai produttori piaceva giocare sul sicuro. Ne più ne meno di oggi i remake erano all'ordine del giorno. Così succedeva che nel 1938 un signore di nome George Cukor fosse incaricato dalla Columbia di girare "Holiday" che già era uscito nelle sale americane nel 1930 per la regia di Edward H. Griffith. Lo stesso film di Griffith, d'altro canto, non era originale essendo tratto dalla commedia di successo di Philip Barry che ebbe 229 rappresentazioni a Broadway tra il novembre del 1928 e il giugno del 1929. La Columbia insomma si immaginava di vincere facile con un autore più che affermato che scelse, tra le altre cose, un duo di attori da capogiro. La parte del protagonista maschile fu assegnata a Cary Grant mentre la parte femminile fu assegnata a Katherine Hepburn, su insistenza del regista, che preferì lei ad Irene Dunne inizialmente designata come protagonista. Hepburn tra l'altro era la sostituta di Hope Williams nella rappresentazione teatrale andata in scena per otto mesi al Plymouth Theatre e per così dire, era difficile che non conoscesse il soggetto e la parte di Linda per cui fu chiamata da Cukor. Nonostante il fascino dell'accoppiata Grant/Hepburn il film fu un fiasco. Erano passati quasi dieci anni dal crack finanziario del '29 tuttavia al protagonista maschile veniva, probabilmente, rimproverata la scelta di rifiutare una posizione lavorativa d'eccellenza in un momento storico in cui il tasso di disoccupazione si manteneva ancora molto alto a seguito della crisi. La Hepburn, inoltre, godeva dello sfavore di un pubblico che non gradiva, a mio avviso, i personaggi indipendenti interpretati negli anni passati. Per questo motivo era stata ribattezzata "veleno per il botteghino" e solo "Scandalo a Philadelphia" del 1940 avrebbe riavvicinato la diva al grande pubblico e agli allori del box office.

 

Cary Grant, Katharine Hepburn

Incantesimo (1938): Cary Grant, Katharine Hepburn

 

Detto ciò "Holiday" mostra effettivamente i paramenti di un cinema poco "americano". Johnny Case (Cary Grant) punta all'indipendenza lavorativa, e l'appagamento della sua irrequieta coscienza dipende, in ultima istanza, dall'affrancamento dalla schiavitù del danaro. Preferisce lavori saltuari e professioni esercitate per pochi anni che rimanere ingabbiato tra le sbarre di un ufficio bancario offertogli dal futuro suocero, su intercessione della figlia, per mantenere il buon decoro della famiglia. Johnny ha obiettivi che stridono col sistema capitalista ed il guadagno è ciò che gli serve per investire in qualche avventura (anche lavorativa) che non necessariamente garantisce danari e successo. Niente di più lontano dalla visione liberista del mondo degli affari rappresentato dal banchiere Edward Seton che non vede di buon occhio un uomo con tale eccentrica visione del lavoro. Nel tira e molla tra Johnny e la fidanzata Julia (Doris Nolan) si insinua lentamente la figlia maggiore Linda. Katherine Hepburn ancora una volta è alle prese con un personaggio fuori dalla norma che non si piega alle dinamiche di famiglia e che sente nella ricchezza e nell'etichetta dalla casata un inibizione al proprio spirito libero ed informale. L'amore per la sorella è l'unico freno che la impedisce di saltare al collo di Johnny e fuggire via. Ma è questione di tempo, il tempo necessario a Julia e John per accorgersi delle rispettive ed incolmabili differenze. Tra le due opposte filosofie di vita delle sorelle Seton c'è il fratello Ned (Lew Ayres) che sta in mezzo, incapace di prendere una posizione. Costui non ha il coraggio di Linda di vivere ai bordi del sistema, nella speranza di uscirne quanto prima per affermare la propria persona, e soffoca il proprio malumore nell'alcool denunciando il perbenismo di una famiglia e di una borghesia che non vuole abbandonare, pur non essendone appagato. Ned tifa per Linda, pecora nera di casa, considerata come una malata di mente per voler anteporre i propri desideri alle convenzioni sociali (il matrimonio ed il ruolo tradizionale di ricca donna borghese) ma non è capace di staccarsi dalla bottiglia e iniziare una nuova esistenza come la sorella. Cukor dirige con garbo ed intelligenza. La ricca borghesia, che ha fatto i soldi con il capitalismo bancario complice della grande depressione, ne esce piuttosto malconcia come la nobiltà decaduta tra le due guerre. A spazzare via lo status quo ci pensano nuove idee, focosi entusiasmi e l'informalità di idee innovative, non codificate e al limite dello scandalo epocale. Hepburn epocale lo era in quei giorni ed i suoi personaggi avevano tutti i connotati per essere suoi pari compresa Linda Seton che si imbarca felice su una nave gettandosi tra le braccia dell'amato.

 

TV2000

 

Katharine Hepburn, Cary Grant

Incantesimo (1938): Katharine Hepburn, Cary Grant

 

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