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Chi m'ha visto?

Regia di Alessandro Pondi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Chi m'ha visto?

di axe
6 stelle

Nonostante sia un valente musicista, Martino Piccione non riesce ad avere successo come solista, ed e' costretto ad un ruolo di chitarrista "spalla" di artisti di maggior rilievo. Quando perde questo impiego, torna sconsolato nella sua localita' di origine, la cittadina di Ginosa, nell'entroterra pugliese, ove ritrova l'anziana madre ed il suo migliore (ed unico) amico, Peppino Quaglia. Trovandosi a disagio nella realta' provinciale, e non essendo le sue aspirazioni comprese dai compaesani, escogita una piano che gli consenta di uscire da quell'anonimato il quale, a suo parere, gli impedisce di raggiungere fama e successo. Mette in scena, insieme all'amico, la sua scomparsa. Riesce ad attrarre su di se' e la sua cittadina l'attenzione dei media, ed, in particolare, della spregiudicata Simonetta Sabelli De Santis, conduttrice della celeberrima trasmissione tv "Scomparsi". Ma e' davvero cio' che vuole ? L'evoluzione della vicenda mostra di no, sebbene la finta scomparsa porti notevoli benefici alle persone a vario titolo coinvolte. Il sonnolento paesone di Ginosa è invaso da personale dei media e curiosi, i quali risollevano la languente economia locale. Peppino Quaglia sfrutta l'evento per lanciare il proprio personaggio nel mondo dello spettacolo; l'anziana Natuzza, mamma del protagonista, dopo una vita d'"intossicazione" televisiva, riesce finalmente ad entrare nella "scatola magica". E Martino ? Certamente, ottiene notorietà. Ma non è quella che desiderava. I media trasformano la sua sparizione in un grande show, il pubblico televisivo apprende della sua vicenda umana; ma l'aspetto artistico è completamente ignorato. Martino vorrebbe semplicemente poter dar voce al suo talento musicale, ma non gliene è concessa alcuna possibilità. Anche dopo la sua improvvisa ricomparsa, nessuno s'interessa alla sua arte. Compreso ciò, non ha che una possibilità per essere felice, quella di raggiungere l'unica persona che l'ha veramente apprezzato e stimato per ciò che è, una giovane ragazza giramondo disposta ad ogni sacrificio pur di realizzarsi ella stessa. Tra gli attori, mi è molto piaciuto Pierfrancesco Favino, nei panni di Peppino, un perdigiorno, con poca voglia di faticare e molta di godersi la vita. Nonostante, immagino, il dialetto e l'accento non siano genuinamente pugliesi, il suo stile peculiare stile lo rende molto divertente da vedere sulla scena. Apprezzabili anche Giuseppe Fiorello (Martino) e Sabrina Impacciatore (Simonetta, la conduttrice televisiva in perenne tensione). Bella, infine, l'ambientazione, un poco noto e selvaggio entroterra pugliese, rappresentato in modo forse un po' troppo irrealisticamente "edulcorato". Il ritmo è sostenuto; potente la colonna sonora, molto "rock". Nonostante una conclusione posticcia ed una scarsa originalità - ho notato immediatamente similitudini con il di poco precedente "Omicidio All'Italiana" - il film non è da buttare via. Esprime una critica al "sistema" televisivo un po' scontata, ma assolutamente condivisibile; meriterebbe uno sguardo anche solo per le interpretazioni.

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