Regia di Nanni Loy vedi scheda film
Terzo e ultimo capitolo: l'odore della morte qui non è semplicemente fortissimo, è proprio un tanfo stagnante, tutto il film è pregno di umore nero pece. Gli amici hanno passato la sessantina e galoppano fra gli acciacchi verso i settanta, ma ovviamente non hanno affatto perso il gusto per la burla. Come del resto succedeva già nei due precedenti capitoli, le goliardate non sono però mai fini a sè stesse: tutto si svolge in funzione del terrore della fine, dell'addio, cercando di esorcizzare sdramatizzando la paura più grande di tutte. Il senso di angoscia si avverte molto più chiaro che in precedenza, gli scherzi e le imprese sono comunque divertenti, anche se non memorabili come molti del primo capitolo e alcuni del secondo. Si lascia guardare.
Il conte decaduto Mascetti è finito in ospizio, semiparalizzato. Anche l'architetto Melandri si fa ricoverare per continuare a fare scherzi nella clinica; insieme agli amici Necchi e Sassaroli organizzano una serie di ameni passatempi fra cui una burla a sfondo satanico ad un pensionato credulone o una finta trasmissione televisiva con pesanti allusioni alla morte, proiettata agli ospiti del ricovero. Alla fine anche Necchi si decide a raggiungere, con la moglie, gli amici nell'ospizio; Sassaroli arriva poco dopo, come nuovo direttore della clinica.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta