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Il mistero della donna scomparsa

Regia di George Sluizer vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il mistero della donna scomparsa

di AuroraZwart
10 stelle

Dal romanzo breve Het Gouden Ei (L'uovo d'oro) di Tim Krabbé. Agghiacciante diapositiva di un'estate. 1988: Rex Hofman e Saskia Wagter, fresca coppia olandese in viaggio da Amsterdam al cottage francese di lei. Una banale sosta alla stazione di servizio e Saskia scompare. Rex cercherà l'adorata per tre lunghi anni, fino a quando il gatto si stancherà del topo. Il volto del male è svelato subito:  Raymond Lemorne (uno strepitoso Bernard-Pierre Donnadieu), professore di chimica e sociopatico, non troppo diverso dall'allucinato Rex; i due arriveranno quasi alla stima reciproca in un simpatico siperietto sull'autostrada.

Il celebre finale, omaggiato fino alla nausea e la struttura atipica, elevano la pellicola allo status di ultimo grande thriller, ma c'è molto di più.

Una sottile, gelida brezza ammanta la storia di cupo pessimismo, serpreggia tra le tinte brulle virate all'arancio, talvolta umide e asettiche. Fotografia da brivido, a pari merito con la colonna sonora. Cast in stato di grazia, ma il volto dolcissimo (e tristissimo) di Johanna Ter Steege ruba la scena. Memorabile la sequenza del tunnel.

 

L'unico titolo possibile è l'originale olandese, Spoorloos (letteralmente: senza traccia). 

E' un film bilingue, olandese e francese, e fortunatamente non esiste una versione doppiata in italiano; la Criterion Collection è riuscita a restituirci un capolavoro in formato digitale, altrimenti irreperibile per anni.

Sluizer fa suo con prepotenza il testo (in verità piuttosto mediocre) di Krabbé,  penna sufficientemente popolare in patria e scacchista. La sfida cerebrale tra i protagonisti è chiaramente debitrice di tale impostazione sportiva, innumerevoli peraltro le strizzate d'occhio al ciclismo.

Esiste, purtroppo, un trucido remake made in Hollywood dello stesso regista (masochismo puro) con Sandra Bullock, Kiefer Sutherland e Jeff Bridges, dove il finale è stravolto. Basta evitarlo come la peste per continuare a vivere sani.

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