Espandi menu
cerca
Il sacrificio del cervo sacro

Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film

Recensioni

L'autore

champagne1

champagne1

Iscritto dal 18 gennaio 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 47
  • Post -
  • Recensioni 963
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il sacrificio del cervo sacro

di champagne1
3 stelle

Un valente cardiochirurgo ha da poco cominciato a intrattenere un rapporto sempre più personale con il figlio di un suo ex-paziente, che pare avere problemi psichici secondari alla perdita del padre a seguito dell'intervento chirurgico a cui si era sottoposto. Questo legame sempre più stretto avrà delle conseguenze inimmaginabili per chiunque...

Sì, lo ammetto: è colpa mia! Io sono uno di quelli che a volte acquistano un libro solo sulla base del titolo o per l'immagine della copertina e quasi sempre l'istinto ci prende (sottolineo il quasi). Quando si va al cinema parimenti cerco di guardare un film quasi sempre senza l'influenza di altri giudizi e senza guardare il trailer.

Del buon Lanthimos mi manca tutto, non avendo visto nessuno dei suoi lavori precedenti; il cast invece degli attori mi pareva sufficientemente solido. Avevo inteso che il film avesse delle atmosfere thriller, che io apprezzo molto.

Ma c'è un'altra cosa che io apprezzo molto, ed è la razionalità degli eventi, non tanto nell'aspetto semantico del termine, ma almeno nel senso del rispetto delle regole all'interno della finzione.

A me il film non è piaciuto se non per le atmosfere tessute nella sua prima metà.

Viceversa non dubito che si possa anche essere attratti da storie in cui i personaggi eseguono azioni e comportamenti che un essere normale non svolgerebbe mai, in cui accadono situazioni soprannaturali senza alcuna spiegazione preparatoria, in cui i dialoghi sono spesso piuttosto improbabili.

Sia detto: confermo che la prima metà è molto interessante a causa della profonda inquietudine che il Regista sa creare con le inquadrature (spesso dal basso), gli ambienti, le luci e i silenzi, nonché con un sottofondo sonoro adeguato; così come è apprezzabile sia il ritratto della malattia psichica del giovane protagonista con il suo delirio maniacale, il bisogno di controllo e aspetti di auto-lesionismo, sia quello del disfacimento di quella perfezione formale nella vita della classica famiglia dell'upper-class americana all'arrivo degli insormontabili imprevisti (ma in quale famiglia la malattia grave non destabilizza?).

Ma l'inserimento del paranormale l'ho trovato piuttosto indigesto...

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati