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If Cats Disappeared from the World

Regia di Akira Nagai vedi scheda film

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La recensione su If Cats Disappeared from the World

di Atreides
9 stelle

Causalità e gatti.

 

Giappone e gatti.

 

Melancolia e gatti.

 

Un giovane uomo, forse sui 25 anni, rimane schiacciato sotto al crollo del firmamento sopra di sé. Gli viene diagnosticato un cancro terminale al cervello.

 

Poi l'incontro, dopo essere appena rientrato a casa con un doppelgänger, forse il diavolo in persona, forse altro,  ma l'importante non è sapere da quale religione sia venuto fuori questo figuro dal carattere strafottente. Egli arriva come emissario della causalità proponendo di allungare la vita del ragazzo di un giorno se egli acconsente a far scomparire un qualsiasi oggetto dal mondo, in maniera retroattiva. Il giovane non ha neanche il tempo di ponderare la sua scelta che il Mefistofele nipponico già parte per la tangente: la prima mano di bianco viene data ai telefoni. Niente telefoni. Non niente più telefoni, i telefoni non sono mai esistiti. Tempo per decidere: 1 giorno.

 

Se non fosse stato per una telefonata ad un numero sbagliato, il protagonista non avrebbe mai conosciuto la sua ex-fidanzata, una compagna di corso all'università con cui non aveva mai parlato che invece che una sua amica aveva sbagliato numero e chiamato lui. Si sono lasciati, ma sono stati lo stesso molto felici insieme.

 

Se il cinema non fosse mai esistito, non avrebbe mai conosciuto il suo migliore amico, un compagno d'università taciturno e cinefilo dalla conoscenza enciclopedica, i cui occhi s'illuminano ogni volta che si parla di film.

 

Se i gatti non fossero mai esistiti, non avrebbe nulla che gli ricordi della madre, morta di un male incurabile, avrebbe avuto un rapporto molto diverso con la stessa e sicuramente, sarebbe stato meno felice per tutto l'arco della sua vita per l'assenza della particolare e personalissima catena d'eventi in cui i felini sono elementi imprescindibili.

 

Attraverso una fluida alternanza tra narrazione in flashback e al presente, viene srotolata una storia surreale e permeata di introspezione. Un puzzle le cui tessere si incastrano anche se non c'è dietro alcun lavoro di assemblaggio ma la scatola è stata rovesciata a caso. Tutto il caos che regna sull'universo, tutte le circostanze incontrollabili che determinano chi siamo, l'assenza sia del destino che del controllo.

 

Alla fine non era vero.

 

Dio gioca veramente a dadi.

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