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Ricordando Hemingway

Regia di Randa Haines vedi scheda film

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La recensione su Ricordando Hemingway

di FilmTv Rivista
8 stelle

Il titolo originale, Wrestling Ernest Hemingway (Facendo la lotta con Ernest Hemingway), riassume bene la nostalgia di vitalità, "virilità", ideali, dei due protagonisti, ultrasettantenni confinati dalla sorte un po' acida e distratta a finire la vita nel clima mite ma tutt'altro che mitico della Florida. Un paese dai colori pastello, dove i passatempi più eccitanti sono il cinema, una scorrazzata sul tandem, una notte di fuochi artificiali. Perciò non resta che ricordare i giorni in cui si teneva testa al grande Hemingway a suon di cazzotti: è quello che fa Frank, ex lupo di mare irlandese arrochito dall'alcool, "parcheggiato" dal figlio in un residence un po' squallido che ricorda quello di tre donne di Altman (ed è gestito da una gran donna, Shirley MacLaine, una dura amara, con un gran cuore e un gran pudore). Tutto il contrario, Walt cubano trapiantato in America, che faceva il barbiere e amava il suo lavoro, che non ha avuto donne e avventure, e si anima la vita a forza di panini con il bacon (che gli fanno male) e con l'anima distratta di una cameriera giovane e gentile. Ricordando Hemingway racconta la loro amicizia, fatta di diffidenze e piccole petulanze senili e delle doti che si scambiano: un po' di gusto del nuovo passa a Walt e il piacere delle cose piccole passa a Frank. Un film che ha il passo giusto per la vecchiaia: piano con qualche sprazzo, molta tenerezza (a volte un po' troppa) e parecchi soprassalti testardi. Diretto con misura e senza invenzioni da Randa Haines (Figli di un dio minore) e scritto da un ragazzo di 23 anni, Steve Conrad, che ha sensibilità e bravura da vendere, è uno di quei film medi che rivelano la forza nascosta del cinema americano: la capacità di scrivere una bella sceneggiatura su un argomento non nuovissimo, una fotografia e un montaggio di tutto rispetto, un racconto con le suggestioni di molte altre storie passate. E, in testa a tutto, gli attori: Robert Duvall, sempre più bravo, e Richard Harris, che da giovane più che altro gigioneggiava, adesso ha imparato a prendersi in giro, sia che faccia l'ex leggenda del West (Englishman Bob negli Spietati) sia che faccia il marinaio sbruffone e tanto triste.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 33 del 1994

Autore: Emanuela Martini

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