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Café Express

Regia di Nanni Loy vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Café Express

di bepy86
7 stelle

Un uomo dall'aspetto comune e che non sembra avere delle doti particolari, passa la sua vita all'interno di spazi che non conoscono l'immobilità visto che viaggiano con costanza perché messi in movimento da motori di una certa importanza che sanno trasportarli dappertutto con estrema facilità.

Il posto preciso in cui staziona il protagonista del film, che è riparato dall'acqua della pioggia e che viene trainato da una parte all'altra grazie alla spinta di un motore efficiente e capace di fornire ottime prestazioni, è quello di un treno.

Se lo si frequenta con assiduità quel posto non è difficile notare la presenza dell'uomo di cui ho parlato all'inizio. Quello ormai è divenuto il suo habitat naturale, lo conosce alla perfezione e sa anche come agire per trasformarlo nel mezzo ideale attraverso il quale è possibile guadagnarsi da vivere.

Tutto ruota intorno al caffè perché qualche soldo lo si può racimolare vendendolo ad i passeggeri del treno.

I guadagni che si riescono a fare svolgendo quell'attivita non sono cospicui ma sono in grado cmq di poter soddisfare le esigenze primarie di quell'uomo e del suo figlioletto.

Intanto la voce si sparge fino ad arrivare alle orecchie di chi ha il dovere di far rispettare la legge: c'è un uomo che non dispone delle opportune autorizzazioni per vendere il caffè, è un abusivo e quindi va fermato a tutti i costi.

Incominciano i guai allora per il poveretto perché da quel momento in poi non solo dovrà preoccuparsi di vendere il caffè per non sprofondare nella miseria più totale ma sarà anche costretto a darsi da fare per sfuggire alla polizia che gli sta alle calcagne.

La situazione è disperata e lo diventa ancora di più quando viene preso di mira da alcuni delinquenti pronti a fargli i dispetti più tremendi pur di metterlo in difficoltà.

È chiaro che quando ci si sente soffocati dai guai la tensione sale a dismisura ed ecco, allora, che in un momento di debolezza, il venditore ambulante di caffè,perde la testa scagliandosi contro quei delinquenti che lo provocavano a più non posso.

Manfredi in quella scena ha saputo esternare in maniera inappuntabile tutta la rabbia che prova il suo personaggio e che poi esploderà all'improvviso in tutta la sua potenza.

Bravissimo anche quando minaccia di buttarsi giù dal treno per impietosire la polizia che ormai l'aveva raggiunto e che era pronta quindi ad ammanettarlo.

Tutto finito per lui, era sul punto di alzare bandiera bianca perché messo con le spalle al muro?

Non proprio, perché chi è stato abituato dalle circostanze della vita ad arrabattarsi alla meno peggio, ha mille risorse che sfrutta fino all'osso pur di salvarsi.

Ed infatti, con la storia inventata del braccio perso durante un incidente, farà in modo che il suo arresto venga rimandato, a congelarlo del tutto ci penserà poi il figlioletto che fingerà di sentirsi male.

Chi aveva il compito di prendere dei provvedimenti seri contro di lui verrà frastornato da tutti quegli eventi e così lascerà in sospeso la faccenda.

È gente che sa recitare bene quella, che conosce le difficoltà della vita e che proprio per questo motivo riesce ad uscire fuori con successo dalle situazioni più disperate.

Un film molto bello e significativo questo di Nanny Loy e con un Nino Manfredi ispiratissimo che delizia ed incanta con una prova attoriale degna di essere encomiata, sicuramente la più importante tra quelle da lui sfornate nella fase conclusiva della sua gloriosa carriera. Da lodare certamente

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