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Dunkirk

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Dunkirk

di BarbaStenck
8 stelle

Primo film ad ambientazione storica reale di Nolan, Dunkirk narra, prendendosi le giuste licenze narrative, la vicenda realmente accaduta del cosiddetto "miracolo di Dunkerque", il salvataggio di 400.000 soldati dal molo della città francese di Dunkerque. Com'è da tradizione nolaniana, il film non ha una narrazione lineare descrivendo le vicende attraverso punti di vista differenti; anche la linea temporale è sfasata mettendo in luce il concetto di pericolo e paura in relazione al tempo: un'ora può sembrare un giorno, un giorno può sembrare una vita; in guerra la paura e l'istinto di sopravvivenza annullano completamente la concezione del tempo. I vari punti di vista rendono molto bene la visione della guerra da parte di uomini che ricoprono ruoli diversi all'interno di essa, ma tutti portano ad un unico teorema: non esistono eroi, solo uomini, e in guerra anche una vittoria è una semplice sconfitta mitigata, ottenuta passando attraverso inenarrabili orrori e che ha come fine ultimo la sopravvivenza. Dispiace però considerare come questi temi avrebbero potuto uscire con molta più forza e potenza se Nolan avesse osato di più dal punto di vista della pura rappresentazione visiva della guerra: in Dunkirk la guerra praticamente non si vede, tutto è lasciato alle parole e alle interpretazioni (ottime) degli attori che però se fossero state condite da una prova visiva da quello che effettivamente la guerra è. Ogni tanto l'empatia con i protagosti si affievolisce e ciò che forse l'avrebbe mantenuta alta sarebbe proprio stato vedere effettivamente gli orrori che avevano vissuto, creando così ancora più disgusto per la guerra ed esaltazione dell'uomo normale ed impaurito di fronte a tanta violenza che il film comunque riesce a trasmettere. Questo fatto è con molta probabilità da attribuire alla produzione: Nolan ha infatti lavorato sempre con film PG-13 e il mettere molta violenza probabilmente non avrebbe giovato a livello di pubblico (nonostante Nolan abbia un pubblico affezionato vastissimo) ed infatti nel film non c'è praticamente sangue, neanche con colpi di mortaio che avrebbero dovuto disintegrare un corpo di un essere umano normale. Anche la fotografia è fin troppo lucida e pulita, cozzando con il marciume e la sozzura della guerra. Il film nonostante questi difetti tuttavia intrattiene, fa pensare e lascia qualcosa dentro (nonostante la retorica presente nei minuti finali, a dire il vero abbastanza scontata). Dopo aver esaminato Dunkirk a livello ludico e tematico, passiamo al lato tecnico e qui si vola veramente alto: il talento registico di Nolan qui emerge prepotente tra uno studio delle inquadrature perfetto, piani sequenza eccellenti e riprese aeree maestose. Il montaggio è sempre ottimo sia quando è più posato sia quando è frenetico ed ogni sequenza è comprensibile e chiara. La fotografia come ho detto è fin troppo pulita (anche se qui entra in gioco anche il gusto personale) e la colonna sonora dell'ormai onnipresente Hans Zimmer che permea ogni minuto del film è di buon livello, nonostante possa stuccare proprio il suo avvolgere completamente la pellicola. Il ritmo è ottimo, la durata non è eccessiva e la noia non arriva mai.

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