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Varichina - La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis

Regia di Mariangela Barbanente, Antonio Palumbo vedi scheda film

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La recensione su Varichina - La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis

di LorCio
6 stelle

XII BIOGRAFILM FESTIVAL – Il quartiere Libertà di Bari fu il teatro in cui si esibì tal Lorenzo De Santis nei panni di Varichina (perché da bambino la consegnava alle signore per conto della madre), alter ego non semplicemente legato all’identità sessuale o personale ma anche ad una funzione sociale e civile. Omosessuale naturalmente dichiarato, Lorenzo girava per le strade fiero e imparruccato con appariscenti vestiti estivi e ci provava con tutti i ragazzi che le piacevano, diventando oggetto di scherno della popolazione più triviale benché molti notabili della città coltivassero la stessa passione nascondendo la propria natura in virtù della protezione tipica dei sistemi provinciali. Come ha detto qualcuno, Lorenzo combatteva il suo gay pride quotidiano.

 

scena

Varichina - La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis (2016): scena

 

Storia naturalmente insolita, fa parte del bagaglio culturale di una città poco emancipata e dominata dal pregiudizio, ma che grazie ad un personaggio del genere è riuscita ad accettare la diversità come se fosse un affare familiare. Più dei baresi che ricordano, anche con gusto, gli scherzi ai danni di Varichina, lasciando trasparire la capacità che il tempo ha di affievolire i dolori di un reietto, contano le testimonianze delle donne dello stabile che, senza porsi troppe domande, lo consideravano una di loro. I frammenti di finzione, minimamente filologici da un punto di vista scenografico forse per raccontare la persistenza della maschera nel ventre della città, sono delegati all’istrionismo di Totò Onnis. Ritratto individuale con ambizioni di affresco collettivo, più commosso che commovente, allegro ma non comico, è un lavoro empatico che, agisce, agisce da documento storico su un personaggio abbastanza memorabile.

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