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Il braccio violento della legge

Regia di William Friedkin vedi scheda film

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La recensione su Il braccio violento della legge

di supadany
9 stelle

VOTO : 7.

Questo film, diretto con mano sicura da William Friedkin, è un poliziesco in cui le componenti thriller ed azione vengono mescolate in maniera solida e convincente.

Oggi, forse, paga un po’ gli anni, e il fatto che tanti film abbiano perseguito nel frattempo la medesima strada, ma se l’effetto sorpresa non è più lo stesso, nulla può affievolire la robustezza che lo contraddistingue fin dall’inizio per poi crescere nella parte centrale e finale con diversi momenti concitati ed emozionanti.

Doyle (Gene Hackman) è un detective dai modi duri, ma anche assai determinato nel seguire le sue piste.

Il suo compagno, Buddy Russo (Roy Scheider), è la spalla fedele che lo accompagna in tutte le sue missioni, spesso dettate dal suo intuito.

E insieme finiscono con l’inseguire un carico di eroina proveniente da Marsiglia, tra pedinamenti lunghi e difficoltosi, inseguimenti che mettono a soqquadro New York e sparatorie sanguinolente.

Friedkin dirige con destrezza un film che regala alcuni segmenti decisamente prelibati, piazzati con (e ne)i tempi giusti in un contesto di base non troppo elaborato, ma che ha comunque il merito di non cedere mai il fianco a facilonerie di sorta, mostrando nel contempo uno spaccato realistico della vita di strada dei poliziotti, ma anche dei criminali.

Sicuramente sono due le sequenze che tolgono il fiato, ovvero l’inseguimento adrenalinico in auto della metropolitana ed il lungo pedinamento di Doyle al narcotrafficante marsigliese che si chiude con un duello di sagacia riuscitissimo alla fermata della metro.

In entrambi i casi, seppur le situazioni siano parecchio diverse per le dinamiche di svolgimento dell’azione, la mano del regista riesce ad essere davvero notevole, così come nel finale che arriva un po’ a sorpresa riuscendo a spiazzare grazie anche ad un colpo repentino di scena (ma potrebbe anche deludere chi si aspetta sempre un finale completo e chiarificatore).

In un contesto ben focalizzato nelle sue coordinate salienti (sia per i buoni che per i cattivi), emergono inoltre gli attori, con un Hackman superbo nel dare forza e spregiudicatezza al suo personaggio e Scheider abilissimo nel tenere la sua posizione di supporto encomiabile.

Dunque un film che ha fatto scuola sotto tanti punti di vista (per il sangue che contraddistingue le sparatorie, per l’azione vorticosa degli inseguimenti, ma anche per la gestione delle azioni di controllo più di rountine) e che, anche se in maniera diversa da un tempo, riesce sempre a contraddistinguersi nettamente dalla maggior parte dei suoi (tanti) cloni.

“Semplicemente” ben fatto.

Su William Friedkin

VOTO : 7.
Regia solida per tutta la durata del film che regala anche alcune sequenze ben elaborate e di alto profilo. 

Su Gene Hackman

VOTO : 7,5.
Da applausi la sua interpretazione, diventa un tutt'uno con il suo personaggio che peraltro non è per nulla accomodante o scontato (il guizzo di pazzia risolutoria nel finale è da pelle d'oca).

Su Fernando Rey

VOTO : 6,5.
Convincente.

Su Roy Scheider

VOTO : 6/7.
Spalla ottima in tutto per tutto, si presta alla parte da comprimario d'eccezione con mestiere ed abilità.

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