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Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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La recensione su Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?

di LorCio
8 stelle

Forse il titolo originale di Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? indica qualcosa in merito alla vera voce del film: Avanti! (quasi certamente non mantenuto nell’edizione italiana anche per ragioni politiche, essendo il nome del quotidiano dell’allora Psi) potrebbe essere un ordine perentorio da operetta oppure una pretesa di autorevolezza che finisce in barzelletta, e nell’ambito della commedia in sé è il permesso concesso a Jack Lemmon da Juliet Mills dentro la camera da letto. È in ogni caso il film ludico di Billy Wilder, settantenne esule europeo che torna in Europa col dichiarato intento di divertirsi. Cosiddetto film minore realizzato in un momento di transizione nella filmografia del regista, è un po’ il primo capitolo di una ideale “cerimonia degli addii” ad una certa idea di cinema: non soltanto una commedia romantica buffa e spiritosa, ma anche un film sulla memoria, sull’esercizio del ricordo, su quanto passato è ancora presente e può essere futuro.

 

 

La dimensione dell’“addio” s’impone anzitutto nella scena dell’obitorio: i figli devono riconoscere i genitori, indagare sul loro passato ed ipotecare un proprio futuro sulla base di quel passato e per far ciò devono scontrarsi anche fisicamente col trauma – e non a caso è la bara l’oggetto che muove la commedia demenziale, sottolineando l’osmosi tra l’anima simpaticamente malinconica dei due innamorati inattesi e la componente più dinamica che confina col comico. Caustico osservatore della pigrizia italiana, Wilder affida l’illuminazione incantata al petriano Luigi Kuveiller e le musiche infiammate al germiano Carlo Rustichelli: la rielaborazione degli stereotipi nel paese del colore e del rumore. C’è anche Senza fine di Gino Paoli a coronare l’amore dei due morosi: e alla fine questa commedia esilarante e languida, a ben vedere può essere letta anche come una tragedia. Lemmon è una garanzia e Mills una dirompente sorpresa, uno stuolo di caratteristi attorno con una menzione per Clive Revill, credibilissimo portiere nostrano.

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