Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Cattiva, in questo film, è indubbiamente la regia. E dispiace dirlo, trattandosi di un film dell'altrove valoroso Lizzani. Il difetto, come quasi sempre accade, è nel manico. Prima ancora che nella sceneggiatura, nell'idea stessa di trasporre in film un testo semiscientifico, come la narrazione di un caso clinico, capitato al giovane professor Gustav Jung a Zurigo. E' più che difficile trarre una storia narrativamente interessante da una materia simile, e questo nonostante la buona volontà di tutti coloro che hanno collaborato al progetto. Peraltro, scegliere per la parte di comprimario, nel ruolo del giovane psicanalista un attore gnocco come Julian Sands significa volersi fare davvero del male; mentre non è condivisiibile la critica secondo cui si sarebbe trattato di un "veicolo" per Giuliana De Sio: al contrario, mi sembra che l'attrice napoletana fosse forse l'unica, almeno all'epoca, in grado di sostenere con credibilità una parte così difficile. Un'occasione mancata.
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