Regia di Lina Wertmüller vedi scheda film
Traendo spunto dal libro omonimo composto da temi scritti dagli alunni di una scuola elementare di Arzano, questo film denuncia con graffiante comicità, il degrado sociale di Corzano invece e lo fa servendosi di una narrazione irresistibile che ha per soggetto proprio il contenuto di quei temi.
La Wertmüller è riuscita a donare alla pellicola un sapore autentico che l'ha resa un'opera speciale e genuina. Girata in buona parte a Taranto anzichè a Napoli, possiede una trama spassosa e ricca di buoni sentimenti, che riesce ad affrontare con il giusto tatto anche tematiche più serie come la delinquenza giovanile, lo sfruttamento del lavoro minorile e la povertà.
Incidono soprattutto i dialoghi, le battute schiette e pungenti e le naturali interpretazioni di tutti i giovani protagonisti. In più, si gode della presenza di un inedito Paolo Villaggio in un ruolo non "Fantozziano", ma in un ruolo semplice e comune, quello del saggio maestro Sperelli che cercherà di convertire in buoni principi ed in onestà, tutto il marciume, l'immoralità, la volgarità e l'ostilità dei suoi selvaggi scolari bambini.
Eccellente lavoro a mio avviso.
Bravo, in quest'occasione ha potuto togliersi di dosso l'etichetta di "Fantozzi" dimostrando di saper recitare anche in maniera più seria e normale.
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