Come si può misurare il sentire comune dell’America e del mondo dal secolo scorso a oggi? Un bell’enigma. Ci vuole un detective dell’immaginario, qualcuno capace di scoprire il perché del grande successo dei super-malvagi, per esempio nelle serie tv. È vero, i cinici, perfidi antieroi elargiscono piaceri perversi, come sostiene John Waters, ma con loro, unici protagonisti, l’antitesi si perde in un soporifero trionfo del Male: vedi Avengers: Infinity War, film-saga dove Thanos, sterminata la metà del pianeta, se ne sta seduto a far niente.

" data-credits=
Film Tv n° 34/2019

Il passare del tempo e il declino della simpatia per i buoni sono iscritti nella vita e nelle opere di Jessica Fletcher (a cui abbiamo dedicato copertina e servizio di Film Tv n. 34/2019, in occasione del 35° anniversario della serie La signora in giallondr), che da 1984 al 1996 si è battuta contro i cattivi: industriali dell’inquinamento, speculatori edilizi, razzisti e maschilisti, e anche contro sceriffi e poliziotti, rei di incriminare poveri, emarginati e “forestieri”. Angela Lansbury, la signora in giallo, che della serie supervisionava script e produzione, ha collezionato in 12 anni un dossier di storia sociale americana a partire dal suo quartier generale, Cabot Cove, 3.560 abitanti, affacciato sull’Atlantico e che un tempo fu terra di nativi “indiani”, ai quale la scrittrice di bestseller riconosce lo ius soli. Il paese del New England non esiste, è un luogo fittizio dall’elevato numero di morti ammazzati - il 2% della popolazione, secondo un calcolo del “New York Times”.

" data-credits=
La signora in giallo

Ognuno di quei morti (e degli altri sparsi tra New York, Boston, Houston, Londra e perfino Roma, in Giallo a Cinecittà) rappresenta le vittime di un abuso di potere che troveranno finalmente giustizia. In realtà, la casa vittoriana di Jessica Fletcher sorge sulle scogliere di Mendocino, a nord di San Francisco, un paese fondato dai padri pellegrini e rimasto intatto, a due passi da Bodega Bay, dove Hitchcock girò Gli uccelli. Da lì Jessica lancia i suoi anatemi contro avidi imprenditori, klansmen, truffatori, e si schiera a favore degli ecologisti e dei lavoratori, come nell’episodio in cui dallo scranno del Congresso a Washington, senatrice per un giorno, pronuncia un’invettiva potente contro una società che vorrebbe abbattere i boschi di Cabot Cove per costruire una fabbrica di pesce in scatola, dopo aver licenziato centinaia di operai. Ma chi vuoi che segua ancora le avventure della cara, vecchia signora in giallo in quest’epoca di affascinanti canaglie? E poi Jessica Fletcher è solo un’invenzione obsoleta come Cabot Cove. Eppure. Angela Lansbury nasce già pericolosa sovversiva a Londra, figlia di Edgar Lansbury, membro del partito comunista britannico, e nipote di George Lansbury, segretario del partito laburista, che, in polemica con il primo ministro liberale Asquith, contrario al suffragio universale, si dimise da parlamentare per combattere a fianco delle suffragette. George fu arrestato per l’appoggio dato agli autori del volantino «Don’t Shoot» (“non sparate”) indirizzato ai soldati chiamati a usare le armi contro gli operai in sciopero. Padre e nonno, insomma, insegnarono a Jessica Fletcher come scovare i veri colpevoli. Ma erano altri tempi e altre serie tv.

Autore

Mariuccia Ciotta

Mariuccia Ciotta, giornalista e critico cinematografico, autrice di programmi radio-televisivi, ha scritto saggi e libri su autori e generi. Tra le sue pubblicazioni: Walt Disney – Prima stella a sinistra (Bompiani), Da Hollywood a Cartoonia (manifestolibri), Un marziano in tv (Rai/Eri), Rockpolitik (Bompiani), il Ciotta-Silvestri - Cinema (Einaudi), Il film del secolo (Bompiani). Ha diretto il quotidiano il manifesto.