3 stagioni - 30 episodi vedi scheda serie
Bloody Mable!
“Only Murders In the Building” è talmente caruccia che non può non funzionare comunque ce la s’intorti, anche se questa seconda stagione – e la sceneggiatura gioca molto su questo, inserendo una manciata di dialoghi sparsi a spaglio che ammiccano, pure molto chiaramente, sull’argomento – non inventa chissà che di nuovo, a parte, certo, Mable la Sanguinaria: Bloody Mable!
ReCap stag. 1: //www.filmtv.it/serie-tv/204354/only-murders-in-the-building/recensioni/999900/
“Voi magari siete dei fan di convenienza, ma, anche se questa stagione ha dei contenuti un po’ scarsini, io sarò un Only Murders per la vita!”
Oltre a Selena Gomez, ritornano i fantastici Martin, Steve M. (il creatore della serie con John Hoffman, il quale dirige i primi due episodi lasciando le altre quattro coppie a Jude Weng, Cherien Dabis, il direttore della fotografis Chris Teague e Jamie Babbit) e M. Short, assieme a vecchie e nuove conoscenze quali Tina Fey, Cara Delevigne e Adina Verson, con un Paul Rudd che morendo aristotelicamente in scena [phanerò (òida: "Ho visto dunque so": eh no!) thánatoi] trasporta la serie verso un’auspicabilment’eventuale 3ª stag.; e poi, signore e signori, lei: Shirley MacLaine (the Trouble with Harry, Some Came Running, the Apartment, the Children’s Hour, Irma la Douce, Sweet Charity, Two Mules for Sister Sara, Being There, In Her Shoes: mette felicità - al netto degli argomenti trattati in alcuni di essi, s’intende - il solo scriverli, certi titoli).
E come al solito quando c’è di mezzo Bruce Gilbert (qui assieme a Lauren Marie Mikus, mentre le musiche sono di Siddhartha Khosla) a stendere la playlist della colonna sonora non originale non si può fare a meno di organizzarne un estratto. Eccolo: da Nat “King” Cole a Mavis Staples, passando per Talking Heads, Alice Cooper, Fiona Apple, Rufus, Al Hazan, Lucy Dacus, the Sacred Four, Natania Lalwani, Faustus, Billie Elish, Sol3 Mio…
* * * ½/¾ - 7.25
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