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Small Axe: Red, White and Blue (2020, regia di Steve McQueen)
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Nell'Inghilterra dei primi anni '70, un ragazzino in divisa scolastica aspetta il padre che sta tardando per venirlo a riprendere alla fine delle lezioni: davanti alla scuola è rimasto solo lui, e due poliziotti lo avvicinano e si apprestano a perquisirlo, perché è nero e - dicono - diversi giovani neri hanno commesso furti di recente; ma subito arriva il padre, strappandolo dalle mani poco amichevoli degli agenti e spronandolo a non farsi trattare da loro in questa maniera. Una decina di anni dopo, quel ragazzino s'è fatto grande, s'è laureato e lavora come ricercatore in un ospedale, ma ha fatto domanda per entrare nella scientifica e nonostante questo vede crescere in sé il desiderio di arruolarsi come agente di pattuglia per infiltrarsi nella polizia e cambiarla dal di dentro.

Red, White and Blue racconta la storia vera di Leroy Logan e della sua ambizione di rendere la polizia un corpo sano che lavori per la gente venendo dalla gente, e la cui stella polare sia la necessità di creare un rapporto di fiducia autentica con i cittadini. Gli episodi, all'ordine del giorno, di razzismo e soprusi, se da un lato motivano Leroy a credere nella sua missione, dall'altro lo rendono inviso tanto ai neri come lui, che lo accusano di tradimento dandogli del "finto bianco", quanto ai nuovi colleghi che, per la stragrande maggioranza, di quel razzismo si sono nutriti sin da piccoli e quei soprusi si sentono in diritto di poterli perpetrare.

Quinto episodio della miniserie Small Axe, fortemente voluta ed interamente girata da Steve McQueen (e scritta insieme a Courttia Newland) per raccontare altrettante storie avvenute tra gli anni '60 e gli anni '80 nella comunità nera di Londra, Red, White and Blue testimonia la resilienza di un idealista che allo scontro e alle dimostrazioni di forza preferisce il dialogo, nonché il suo coraggio nel rinunciare ad un comodo lavoro solitario in laboratorio per scendere in strada e mettere alla prova sé stesso e la comunità tutta in cui vive, sfidando con la propria capacità di resistenza le chiusure culturali presenti da un lato e dall'altro della barricata, e trovando il primo elemento di tensione proprio in quel padre che, se quando era ragazzino lo difendeva dai poliziotti, ora stenta a comprendere le ragioni della sua scelta scomoda. Muovendo la narrazione su due doppi binari e senza scivolare nell'agiografia, McQueen costruisce il ritratto compiuto di un piccolo grande uomo che con i propri gesti quotidiani, e pagando il dazio di una carriera lavorativa al di sotto delle proprie possibilità, ha fatto quanto in suo potere per opporsi al proliferare del razzismo nel suo territorio.

Voto: ****

 

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