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Dizionario del turismo cinematografico: Dingle, a romantic delirium
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Se l'Irlanda de "Un uomo tranquillo" è quella dell'idillio, l'Irlanda de "La figlia di Ryan" è certamente quella del delirio.

Il primo girato fra Galway e Mayo (centro-ovest del paese) il secondo nel Kerry (sud-ovest del paese), e, causa brutto tempo, in Sudafrica.

Se John Ford è ideale, David Lean è aspro

Non un caso, il primo americano-irlandese di prima generazione (crebbe a Portland MA ma la famiglia era di Galway) il secondo britannico (nato in un sobborgo londinese)

Il primo chiamò accanto a sé i "suoi" attori, che conosceva personalmente da anni in pregi e difetti. Il secondo ebbe un casting a dir poco travagliato, scrivendo ruoli per attori che poi non girarono (Marlon Brando in primis), per finire con lo scritturare professionisti che evidentemente non lo soddisfarono e con cui ebbe scontri, si disse, epici (per altro si vociferò Mitchum fosse perplesso, mentre la Miles odiasse il co-protagonista).

Il primo concretizzò la colonna sonora nella tradizione, il secondo predilesse l'astrazione di Jarre (in una dei suoi lavori meno ispirati, purtroppo)

La mano di Ford affettuosa e partecipe, quella di Lean distante e arida.

Mai storie cinematografiche potrebbero essere più distanti. A parte, è evidente, un'isola. Verde.

 

Arrivammo a Dingle alle 16:00 di un pomeriggio piovoso. Avevamo prenotato in un B&B giusto fuori dal paese, ad accoglierci un guardingo bobtail e un bigliettino: "sono uscita, rientro fra un'ora". Visto che non potevamo avere la stanza, decidemmo di ritornare indietro, avevamo intravisto una spiaggia interessante. Che scoprimmo poi essere la celeberrima Inch Strand.

Una nebbia leggera ma insistente copriva il mare plumbeo. La sabbia bianca e farinosa, la rena lunghissima. Se chiudo gli occhi rivedo ancora l'orizzonte indistinto di acqua ed aria. Quella linea reale, ma quale, dove il mare finisce e comincia il cielo. In lontanza, le onde scompaiono alla vista, ma tu le senti, un rombo costante, e la schiuma densa ti arriva quasi ai piedi. L'odore acre di sale tutt'attorno, nel chiacchiericcio degli altri turisti che. malgrado la scarsa visibilità, e questa pioggerella fastidiosa, camminanavano sparsi sulle dune rase dai venti forti.

Alcuni ambulanti vendevano cartoline del film. Parecchie le scene girate qui, direi quasi tutte quelle marine, a partire da una delle prime inquadrature, in cui Rosie cammina languida in riva al mare, con il suo ombrellino. Fino alla detonazione fatale, in un tramonto infuocato.

 

Dingle è meravigliosa.

Qui ci girarono "Cuori Selvaggi", e "The field". Un piccolo villaggio, autenticamente turistico. Spettacolare il pub Dick Mack (anche qui memorabilia de "La figlia di Ryan", qualche fotografia fuori scena) per metà negozio di scarpe e per metà bar, alti scaffali di legno, odore di cuoio, stivali sparsi ovunque così come le pinte di Guinness! Una penisola con tratti di costa ancora selvaggi, e siti archeologici di grande interesse (Gallarus Oratorius, i forti preistorici)

La giorno seguente ci svegliammo di buon'ora. Lo stesso grigiore lasciato nelle ore precedenti smorzava la luce del mattino. Poco da lagnarsi, così era. La clio rossa ci aspettava, Lucky, il bobtail, ci abbaiò un addio. La strada per Dunquin non era male (confrontata con lo standard irlandese, è evidente), se non fosse stato per i cartelli delle indicazioni, alcuni tragicamente solo in gaelico! Il traffico come sempre inesistente. Più ad ovest la pioggerella divenne temporale, ad ogni kilometro l'intensità del vento maggiore. Risalire la collinetta dove ci dissero essere la scuola del maestro Ryan fu quantomeno "umido". E poco interessante. Praticamente un rudere nella tormenta, che intravedemmo da lontano, ritornando velocemente sui nostri passi.

 

Infatti, poco distante, stava il piccolo parcheggio di Coumeenoole Beach. Ci fermammo. 

Sulle nostre teste stuoli di gabbiani, il cui ululato copriva il boato delle onde. Una piccola targa a segnalazione della location del film (a partire dalla locandina)

Dall'alto della scogliera, allargando le braccia e chiudendo gli occhi, la sensazione meravigliosa del volo. Della leggerezza assoluta.

 

Scendere alla spiaggia fu un'impresa non da poco. Sbattuti indietro da raffiche violente, la visibilità quasi azzerata, il frastuono della burrasca. La sabbia si compattava, bagnata, sotto i nostri piedi; la spiaggia ridotta a pochi metri dalle mareggiate, schizzi di schiuma indistinti al picchiare della pioggia.

 

Come nel film. Il delirio ....

Delle passioni violente ed incontrollabili. Dell' amore, di Rosie e Doryan, senza ragione, senza speranza. Dell'odio, verso gli inglesi e verso Rosie, senza ragione, senza luce. Erotismo e politica. Tradimento e compassione. Inquietudine e tormento.

 

L'anima più drammaticamente romantica dell'Irlanda. Irrazionale, tormentata, imperfetta. Il mio luogo dell'anima. O il luogo della mia anima. Irrazionale, tormentata, imperfetta. Sturm und Drang.

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