Magari a rivederli ora perdono molto dell'impatto iniziale che hanno suscitato in me alla prima visione. Ma credo che la forza di un film ben riuscito sia quella del primo impatto. Se suscita nel tuo cervello una serie di pensieri a catena, se ti spalanca porte su abissi insondati, se ti obbliga a non restare spettatore passivo, ma partecipe e in uno stato di continua apprensione, se ti sembra che il film parli proprio a te, e anche di te e della tua condizione umana...
Con Christopher Lambert, Diego Abatantuono, Sergio Rubini, Stefania Rocca
Prima di Matrix, la realtà virtuale e la realtà "reale" a confronto, in un made in italy a mio modesto parere riuscitissimo ( a parte Abatantuono, terribile in un ruolo che avrebbe dovuto avere del drammatico). La presa di coscienza di Solo, il personaggio di un videogame, della propria inconsistenza, in un futuro che è una versione degenerata del nostro presente, ti pone davanti alla classico dilemma esistenziale: cosa è reale e cosa non lo è? Ha senso vivere in una finzione? E se la nostra vità pure è finzione devo io accettare di essere lo strumento di una volontà che non è la mia?
Tratto dall'omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, e realizzato magistralmente da david Fincher. si tratta un po' di una versione contemporanea del Dr Jekyll e Mr Hide, anche se il protagonista a differenza di Jekyll non sa affatto di essere lui il proprio Mr Hide. L'insonnia è la condizione di semi-coscienza in cui il protagonista incontra TYler Durden. Personaggio, Tyler Durden, che poi non è nemmeno un distillato di cattiveria come Hide, quanto piuttosto la personificazione degli impulsi più repressi del protagonista (di cui poi fino alla fine non conosciamo nemmeno il nome, finchè non scopriamo che è proprio lui Tyler Durden), che però ben presto diventano incontrollabili. Come sfuggire a Tyler? come fuggire da se stessi?
Interessante soluzione di montaggio, che attraverso una serie di sfasamenti temporali, permette allo spettatore di sperimentare in prima persona lo spaesamento e la mancanza di riferimenti in cui vive il protagonista, affetto da una sindrome di memoria a breve termine, che gli impedisce di acquisire nuovi ricordi. In un susseguirsi di colpi di scena, false piste, indizi raccolti meticolosamente su un tacquino o tatuati sulla pelle, ripercorriamo a ritroso le vicende delle ultime ore del protagonista, fino alla rivelazione di una verità agghiacciante... Quello che viviamo ha davvero senso, se poi non possiamo ricordarlo?
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta