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Z Men

Regia di Tim Burstall vedi scheda film

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La recensione su Z Men

di maso
6 stelle

Scorrevole e ben girato questo film di guerra in cui si odono diversi linguaggi utilizzati anche dai non madre lingua: cinesi che parlano inglese, giapponesi che parlano inglese e cinese, australiani che parlano cinese, e quando il dialogo con gli occhi a mandorla è essenziale per lo sviluppo della storia un bel sottotitolo in chiari caratteri britannici compare.
Devo dire che per me è stato il raggiungimento di un traguardo vederlo, dato che era l’ultimo dei film australiani interpretati da Mel Gibson che non avevo avuto modo di procurarmi fino ad ora; ci sarebbe anche un altro film in cui il bel Mel compare ed è il suo primissimo, si intitola “Summer City” ma per quanto ne so è un pasticcio colossale e Gibson recita un ruolo marginale per cui posso tranquillamente evitarlo.
Z Force è stata invece una piacevole sorpresa: oltre che per il motivo sopra citato, sempre valido per un poliglotta come me, è indubbiamente molto ben congeniato e fotografato: gode del perfetto equilibrio fra scene d’azione bellica, arti marziali, morale antimilitarista ed un pizzico di romanticismo che si sviluppa fra il solitario Veitch e la ragazza cinese che collabora con il manipolo di guerriglieri impegnati in una missione quasi impossibile.
L’incipit iniziale ci dice che la Z Force è stato un commando organizzato dal Generale McArthur durante la seconda guerra mondiale, specializzato in azioni di ogni genere, in questo caso si tratta di infiltrazione e recupero di un diplomatico giapponese che ha deciso di fornire importanti informazioni agli americani  ma il suo aereo è precipitato in un’isola annessa alla Repubblica Popolare Cinese piena come un uovo di insediamenti e pattuglie dell’esercito giapponese.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       Il pugno di eroi in missione è formato da 5 uomini, come le dita di una mano, fra loro si distinguono tre attori molto conosciuti anche da noi cioè il già citato Gibson nel ruolo del capo missione Kelly, Sam Neill sagace ed intellettuale nel ruolo di Costello e John Philip Law glaciale e romantico nel ruolo di Veitch, nella loro azione coinvolgeranno i contadini del luogo in uno scontro senza sosta con gli spietati giap non senza perdite e spargimenti di sangue.
Buon film quindi apprezzabile anche per il fatto che non credo ebbe un grosso budget di produzione, ma i tre protagonisti sono affiatati ed il loro amico cinese picchia che è un piacere.

Su John Phillip Law

Era il più esperto dei tre protagonisti e si vede, bravo davvero.

Su Sam Neill

Un pò più defilato rispetto agli altri ma comunque bravo.

Su Mel Gibson

Giovane ma già in forma.

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