Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Uno Scorsese perfetto,certo è sempre grande anche nei film minori, ma qui raggiunge un livello davvero ragguardevole. Mette a fuoco, senza pudore (in fondo è un italo-americano) la tipologia perfetta del mafioso schizzoide, che è quella che caratterizza certa delinquenza; il nervosismo, la violenza che esplode in maniera imprevedibile, insomma riesce a costruire quel clima necessario a giustificare la paura e l'insicurezza degli uomini che frequentano certi ambienti. Una Mean Streets più colorita, più pressante ed individuale. C'è molta distanza dal modo di trattare l'argomento come ha fatto Coppola, meno sentimentalismo, ma qui, a differenza di Mean Streets, riesce a coinvolgere meglio, con una sceneggiatura meno fredda. Il cinismo sta di casa qui , non per niente le voci fuori campo sono della coppia pentita che si salverà grazie alla delazione e la polizia è corrotta al massimo, ma non c'è compiacimento in tutto questo, come qualcuno vorrebbe far pensare.
A Venezia vinse il Leone d'Oro, giustamente.
Siamo a New York e Henry fa da giovanissimo conosce ed entra nel mondio della malavita, anche perché non ci sono opzioni. La sua vita intera è condizionata dalla violenza di cui fa parte, fino ad arrivare al punto che la sua sicurezza personale viene ad essere meno ed allora farà una scelta.
Colonna sonora da comprare, sentire e risentire, davvero eccezioanele, composta da molti hits dell'epoca.
Attore forte, in ruolo non facile a cavallo fra legalità e mafia. Sorvino è il padre di Mira
Il ruolo della moglie mezza ebrea, molto brava e diciamo pure che è la sua più grande occasione, ebbe anche una nomination all'Oscar
Straordinario ed imprevedibile, davvero un razzo in azione a cui è stata accesda la miccia. Vinse l'Oscar per attore non protagonista.
Dopo questo film doveva per diritto, e non solo, uscire nel panorama cinematografico alla grande, le carte erano tutte in regola, invece ha sempre lavorato, ma in film non degni di quello che era, ed è in grado di trasmettere.
Ruolo da caratterista, ed è quel grande che sempre è. Non ha problemi di protagonismo e quindi la sua voglia di recitare ed immedesimarsi fa la sua strada. Peccato che oggi ha perso dieverse occasioni e dovrebbe rivedere le sue scelte passate.
Qui raggiunge la perfezione sia spettacolare che cinematografica; riaffronta un argomento forte con cui aveva esordito, ma si distingue non poco nel fissarlo in film
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta