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Per mio figlio

Regia di Frédéric Mermoud vedi scheda film

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La recensione su Per mio figlio

di Furetto60
6 stelle

Thriller drammatico,storia al femminile di ossessione e vendetta

Diane Kramer  una donna di quarantacinque anni, ha perso un figlio piccolo a causa di un pirata della strada, che lo ha travolto mentre camminava in bicicletta, ed è scappato via,senza soccorrerlo,ormai l'unico obbiettivo della sua vita devastata è scovare e punire l'automobilista che lo ha investito .Diane lascia la clinica in cui è ricoverata e si reca ad Évian,vicino Losanna in Svizzera, dove prende una stanza in un albergo e tramite un detective privato riesce a risalire all'auto guidata dal  presunto "assassino" una Mercedes color moka, si procura una pistola e comincia a tallonare i presunti responsabili,ma la questione è più complicata di come sembra,dovrà inoltrarsi nelle loro storie,per dipanare la matassa. 

Questo film, ispirato a un romanzo di Tatiana de Rosnay del 2006,da cui però si discosta notevolmente,lascia il dramma consumato alle spalle e si concentra su questa singolare elaborazione del lutto,concepita come una tortuosa indagine per scoprire la verità.Diane una volta individuata l'auto dei presunti colpevoli, s'insinua nelle loro vite.Conosce Marleme,profumiera raffinata e gentile,proprietaria della  macchina "maledetta",poi ne incontra il marito istruttore di nuoto,un vivace donnaiuolo e infine la figlia ribelle e troppo "vivace"

Non si svela il finale,che però non è sorprendente.Ciò che invece vale la pena considerare,è il morboso rapporto che s'instaura tra Diane e quelli che a ragione o a torto ritiene gli autori del misfatto.È nel loro reciproco confrontarsi e disvelarsi, che il film trova il suo punto di forza 

 Diane è una donna tormentata, che a causa della sua ossessiva ostinazione, si scontra con l'atteggiamento di rassegnazione del padre di Lock,la piccola vittima,mentre lei viceversa alimenta questa "fissazione" che il buon senso suggerirebbe di evitare,assecondata da un compiacente  detective.Marlène non sa nulla di lei, ma ha a sua volta dei problemi insoluti e una figlia che non capisce, dal comportamento spregiudicato.L'interpretazione maiuscola di Emmanuelle Devos e Nathalie Baye,dà colore e spessore ad una pellicola che di per se, non offrirebbe molti elementi di interesse,ma è tuttavia nel confronto/scontro tra queste due forti personalità,l'essenza del lavoro e la sua cifra artistica.

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