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Barbara, il mostro di Londra

Regia di Roy Ward Baker vedi scheda film

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La recensione su Barbara, il mostro di Londra

di alan smithee
7 stelle

TFF 37 - SI PUO' FARE

Nella Londra ottocentesca, il Dottor Jeckyll trascorre ogni istante del suo vivere terreno, a mettere in pratica le sue ardite teorie inerenti la vita umana, per nulla disposto ad accettare i limiti fisiologici che l'esistenza pone di fronte ad ogni individuo vivente, ed anzi risoluto a sperimentare nuove formule per scoprire tecniche in grado di modificare gli ormoni dell'essere umano, in modo da arrivare a prolungare oltre ogni umana soglia, la durata della vita.

In mancanza di volontari, l'uomo sperimenta su se stesso gli ormoni modificati prelevati dai cadaveri di giovani fanciulle che, in quei tempi oscuri, venivano trovate vittime di assassinii feroci per le oscure vie cittadine.

Finirà per trasformarsi lui stesso, senza poter tuttavia controllare le fasi del processo, del tutto reversibile ma secondo modalità imprevedibili, in una donna, ed agendo con siffatta doppia personalità per trovare il giusto alibi in grado di scacciare su di lui i sospetti che alcune morti sempre più violente attorno al quartiere, alimentano tra l'opinione pubblica.

La doppia personalità dell'uomo, in grado di far vivere contemporaneamente o quasi Henry e Barbara Jekyll, favorirà inoltre il fatto di riuscire ad attirare l'attenzione di una coppia di fratello e sorella vicini di casa, entrambi infatuati dei rispettivi personaggi a cui la follia di Jeckyll finisce per dar vita.

Finirà nel peggiore dei modi, con il sopravvento di Barbara sul suo creatore, ed una morte violenta sotto gli occhi di una folla incredula.

Produzione Hammer girata con estrema accuratezza ed un buon cast di nomi poco noti, ma del tutto efficaci, Dr. Jeckyll & Sister Hyde trae spunto dal romanzo di Robert L. Stevenson "Lo strano caso del dottor Jeckyll e del signor Hyde", coraggiosamente adattato per l'occasione, a tal punto da trasformare il film in un audace anticipatore di tematiche transgender, probabilmente oltre ogni premeditata intenzione dell'epoca.

Pur limitandosi a scendere in particolari psicologici che verranno meglio sviscerati in successive occasioni anche da film-capolavoro come Vestito per uccidere di Brian De Palma, il film dell'ottimo autore per eccellenza di produzioni Hammer come Roy Ward Baker, vive di una sua brillante e concitata sceneggiatura, capace di tenere col fiato sospeso lo spettatore, stuzzicandolo con la morbosità insite nella inquietante trasformazione di cui rimane vittima il protagonista, succube della propria incontenibile brama di scoperta, che si trasforma presto in follia senza ritorno.

 

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