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Lo and Behold - Internet: Il futuro è oggi

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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La recensione su Lo and Behold - Internet: Il futuro è oggi

di leporello
4 stelle

Un documentario che è più un reportage di cronaca: materiale inadatto al talento visionario di Herzog.

Detesto uscire deluso dalla visione di un film di un regista che amo. Herzog ci era già riuscito qualche anno fa, ma si trattava di un film di finzione, mentre questo è il suo primo documentario ad avermi lasciato piuttosto interdetto. Herzog conserva in questo "Lo and Behold" il suo stile di documentarista, ma forse è proprio la causa: la sua visionarietà proverbiale, e l'abilità di trasporre in immagine le visioni di cui si è fatto tramite e narratore in lavori splendidi come "Whtie Diamond", "Grizzly Man" "Cave of Forgotten Dreams" "Khalachakra",  probabilmente non è confacente con tematiche di attualità stringente come nel suo ultimo film.
"Low and Behold" assomiglia alla fine ad un grande reportage di cronaca, senza peraltro aggiungere nulla a ciò che già non sia conosciuto ormai un po' da tutti, e un po' da tutti affrontato (come ahimè anche dal regista) con una certa dose di retorica annoiata e annoiante (verremo tutti sostituiti dai robot? Cosa succederebbe se il sole si mette a fare i capricci e restassimo senza energia/tecnologia? I video games fanno male?), tanto che, verso il finale, rimane emblematica nella sua pochezza la riflessione di uno degli scienziati incontrati durante il film. "Qual è la cosa bella del futuro? Che non può essere previsto".
Ma il punto più basso di tutto il film viene forse raggiunto nell'intervista alla famigliola affranta dal dolore per le offese telematiche dalle quali furono tempestati in occasione di un grave lutto (uno spregevole caso di accanimento del "branco" di sciacalli anonimi contro una vittima impotente e frastornata), dove lo stile solito di Herzog stona in maniera particolare: illuminazione seppia/crepuscolare, un totale sulla famiglia conciata un po' alla Addams (mi scuso con la famiglia in questione, è solo un giudizio tecnico sul film), gli sguardi muti di tutti rivolti all'operatore anzichè a colui che parla, il tutto in una sospenzione emozionale che non c'è, e se c'è è truccata, e pertanto poco piacevole. Almeno per me.

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