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Spectral

Regia di Nic Mathieu vedi scheda film

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Tiaz gasolio

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Spectral

di Tiaz gasolio
2 stelle

Spectral – La Recessione.

Negli anni '90 esisteva  il circuito Home Video, il calderone in cui finivano tutti i film di seconda categoria, vuoi perché di produzioni scarse o perché stranieri, comunque non degni di essere proiettati nelle grande sale. A volte tra questi si potevano trovare anche dei piccoli capolavori, ma nella maggior parte dei casi si trattava di spazzatura. Al giorno d'oggi il mercato dell'home video non è scomparso; al posto di grossi cestoni pieni di film da cui si poteva comprare tutto a un euro abbiamo Netflix e compagni, che ci permettono di vederli senza buttare via ulteriori soldi. Questo dicembre, grazie ai sopracitati siti di streaming, ci viene proposto Spectral, addirittura prodotto dalla Universal per il mercato home video. Viste le presentazioni, ci si aspetterebbe di vedere un film discreto e invece ci troviamo davanti a tutt'altro. 

La pellicola parte mostrandoci una guerra sul fronte moldavo. Contro chi? Per quale motivo? Non ci è dato saperlo. L'unica sensazione che si ha è quella che la parola Russia sia stata eliminata in post produzione, tagliando delle scene o dei dialoghi. Ci vengono mostrate svariate scene di questi combattenti dotati di attrezzatura  più che all'avanguardia, che parlano di strategie, sciorinando dialoghi inutili che dovrebbero caratterizzarli ma che risultano una accozzaglia di nulla cosmico. Tra questi soldati fedeli alla patria, integerrimi, in pratica i soliti stronzi imbattibili in puro stile da film americano di serie B,  si comincia a morire un po' troppo spesso e la cosa peggiore è che non si muore per mano del vile nemico, che sottolineiamo non è russo ma solo di origine balcanica, ogni riferimento alla Russia è puramente casuale, ma per mano di spiriti che i nostri eroi a stelle e strisce riescono a vedere solo con i loro visori.

Ma chi ha progettato questi visori? Un team di 100 persone che li ha sviluppati per anni? Ovviamente no! Il super genio di turno è sempre uno, in questo caso interpretato dall'attore James Badge Dale, magari ve lo ricordate come uno dei protagonisti della serie The Pacific, oppure in qualche ruolo secondario in altri film come The Lone Ranger o Iron Man 3. Il nostro super genio di turno viene mandato in Moldavia sul fronte non russo per sistemare il problema ai visori. Se ci ragionate l'idea potrebbe non essere neanche male, cioè cercare di creare un film di guerra con delle componenti horror come gli spiriti. Ma al posto di scrivere una pellicola in cui la suspense dell'horror si mischia con l'azione di un film di guerra ci troviamo davanti all'apoteosi della banalità e della noia. In primis gli spiriti esistono. Per qualche secondo ho sperato che si giocasse di più sul fattore verità, cioè che i soldati stressati potessero vedere gli spiriti grazie ad alcune specifiche del visore, oppure che si giocasse di più sul fattore esistenza degli spiriti stessi per proporci una riflessione sugli orrori della guerra. Invece ci troviamo davanti ad una banale trama lineare scritta a cazzo di cane. Vediamo questi spiriti assassini che eliminano i soldati sfiorandoli, ma la cosa più assurda è che quando sono inquadrati dai visori e conseguenzialmente visibili si muovono a velocità stratosferiche, ma se non sono inquadrati non uccidono nessuno, e non per una scelta registica o per esigenze di copione, questo succede perché il film è scritto male, quindi vedremo frotte di spiriti che potrebbero eliminare i nostri paladini della libertà ma che non fanno niente se non inquadrati dai soldati, come se giocassero ad un due tre stella ma con le regola al contrario.

Ma la pellicola è zeppa di stereotipi del cazzo: abbiamo il protagonista inventore che come un McGiver dei gironi nostri trasforma una luce supersofisticata nell'arma finale, che può distruggere gli spiriti con la setssa velocità in cui si cambia una lampadina; i soldati americani che incontrano dei bambini a caso, ed essendo loro potatori di pace e protettori della libertà non possono esimersi dal salvarli portandoli con loro; il sergente di turno che muore lasciando i suoi inarrestabili uomini in balia delle loro decisioni, e chi più ne ha più ne metta.

In conclusione questo Spectral è un inno alla noia che ci spacca i maroni con trenta minuti di pseudo prefazione per regalarci altri trenta quaranta minuti di banalità, stereotipi inutili, con il classico finale assurdo atto a sottolineare che i nemici sono persone senza scrupoli, pronti a tutto per raggiungere i loro scopi; l'unica cosa che ci ha fatto ricordare è quando da piccoli si acquistava un film home video a poche lire sperando in qualcosa di buono e ci si trovava immancabilmente a visionare una merda totale.

per insulti anche non costruttivi.
www.facebook.com/larecessione
La Recessione
#larecessione

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