Regia di Oxide Pang Chun vedi scheda film
Partendo dall'omonimo, robusto romanzo di Alex Garland, il regista Oxide Pang ne partorisce una versione cinematografica superficiale e cosparsa di virtuosismi (tanto narrativi così come tecnici) belli ma inutili.
“The Tesseract” è stato il secondo romanzo di Alex Garland. Lo lessi poco dopo la sua pubblicazione, oltre dieci anni fa, e ne conservo un ottimo ricordo, come un giusto mix fra azione e introspezione arricchita peraltro da preziosi subplots di cui ancora ricordo molti dettagli. Questa sua trasposizione cinematografica, affidata a uno specialista dell'action movie come Oxide Pang, riduce invece il tutto a un contenitore bello (anche sell'uso smodato del rallenty in piena scuola Hong Kong alla lunga stanca) ma privo di ogni profondità. La prima parte del film inoltre è un continuo rincorrersi di flash back e flash forward, un po' in stile “Memento” per capirci, ma qui del tutto gratuiti. Fastidiosissime poi le musiche che alternano quegli accompagnamenti tipici dei film di Chuck Norris ed affini a pezzi techno non meno stancanti. E non ultimo, il cambio di sede, da Manila a Bangkok priva il film di quella società stratificata per razze e subrazze indispensabile per poter apprezzare appieno le sottigliezze del libro. Il film migliora marginalmente nel polveroso finale da western dei nostri tempi, ma resta nel complesso un prodotto modesto che lascia lo spettatore col rimpianto per quel che sarebbe potuto invece essere se vi fosse stato un altro skipper al timone.
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